Il Summit di Copenhagen 2009 è ormai un lontano ricordo e ha lasciato un sapore amaro in bocca a molti. Soprattutto a chi si aspettava potesse rappresentare una svolta, questo Vertice Mondiale, e invece è stato un autentico flop. Percui, molti nervi sono rimasti scoperti, molte questioni sono rimaste in sospeso, molti problemi globali sono rimasti irrisolti. L’unico punto che ha visto un accordo durante questa Conferenza delle Nazioni Unite della capitale danese, che vede informalmente accettato il limite di 2°C come aumento della temperatura media globale rispetto ai valori pre-industriali.
Sebbene questa nota è stata discussa e sia stato stipulato un patto informale, prenderà effettiva forma (soprattutto legalmente) durante il prossimo Summit Mondiale sui mutamenti climatici previsto a Cancun, tra il 29 novembre e il 10 dicembre 2010. Prima di questo, però, c’è chi ha avuto tempo e voglia di riprendere in mano i temi cardine per creare una convegno che, si spera, possa far riflettere e confrontare chiunque avrà voglia di prenderne parte. Come ogni anno, il “Kyoto Club” di Roma intende dare vita ad un convegno per affrontare in maniera colloquiale i problemi ambientali che affliggono il nostro pianeta.
La prima riflessione da fare riguarda la pseudo-promessa intrapresa a Copenhagen. Sebbene i Paesi industrializzati si siano presi l’impegno di mantenersi sotto la soglia indicata, le previsioni stimano che le concentrazioni di gas serra da qui al 2020 causeranno un aumento delle temperature ben sopra i 3°C. E da qui che il convegno “Dopo Copenhagen. Le sfide energetiche e ambientali del 2020” del ”Kyoto Club” vuole partire. per chi vorrà, l’appuntamento sarà per Venerdì 12 febbraio 2010 (orario: 09,30-13,30) a Roma, nella Sala della Protomoteca (Campidoglio).