Stare dalla parte dell’ambiente conviene. Da tutti i punti di vista. Infatti se venissero fatte azioni per contrastare il disastro ambientale e l’effetto serra, ne gioverebbe anche l’economia del pianeta. Azioni ambientali come risposta alla crisi, è questa la tesi centrale dello studio “Climate Policy and the Recovery” recentemente pubblicato dai ricercatori della massima istituzione finanziaria mondiale. Un mercato internazionale delle emissioni spingerebbe le aziende ad investire nelle energie pulite, e quindi a puntare sull’assunzione di nuove figure professionali, a tutto vantaggio delle migliaia di lavoratori rimasti a secco per colpa della crisi.
Nella sola Germania, grazie alle azioni ambientali intraprese dalle aziende, i posti di lavoro “verdi” sono arrivati a quota 280 mila. L’Fmi sostiene inoltre che “far pagare in modo più efficiente le emissioni può aiutare a restaurare le finanze pubbliche“. Gli analisti del Fondo hanno fatto già i conti, e considerando il quadro di una proposta minima di mercato delle emissioni (come discusso negli USA) mettere all’asta i diritti alle emissioni di CO2 potrebbe portare nelle casse dello Stato 870 miliardi di dollari in un periodo stimato dal 2011 a 2019. Questa cifra equivale al 15% del deficit pubblico sempre stimato in quel lasso temporale. Far pagare le emissioni di anidride carbonica, insomma, farebbe respirare meglio tutti (Governi compresi).
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