Nella cronaca si è di recente registrato il caso di un uomo morto per l’infezione della cosiddetta ameba mangia cervello. Ma che tipo di organismo è e quali danni provoca al corpo umano?
Chiamarsi ameba mangia cervello di certo non è un biglietto da visita che lascia presagire qualcosa di buono e infatti questa creatura microscopica, il cui nome scientifico è Naegleria fowleri, è una creatura che appartiene al genere Naegleria ma è l’unico ad essere realmente pericoloso per l’uomo. Un pattern riconosciuto quando si registrano notizie di casi di persone risultate infettate dalla ameba mangia cervello coinvolge sempre qualche specchio d’acqua dolce.
Questo perché questo essere microscopico vive e si moltiplica proprio nell’acqua e in particolare in specchi d’acqua dalla temperatura piuttosto gradevole. Per questo motivo può capitare di contrarre una infezione da ameba per esempio nelle sorgenti termali oppure in piccoli laghi e stagni. Ma come si riconosce una infezione da ameba? E soprattutto, come si cura?
Trattandosi di organismi dalle dimensioni microscopiche, a differenza di altri potenziali pericoli presenti in acqua, è difficile rendersi conto se lo stagno o la sorgente termale in cui ci si sta immergendo può o meno essere diventato luogo di residenza delle amebe. Se sono presenti esemplari nell’acqua la contaminazione avviene solo, di solito, se l’acqua in cui sono presenti le Naegleria fowleri entra nel corpo attraverso il naso.
L’ameba mangia cervello infatti non resiste al passaggio nell’apparato digerente nel caso in cui l’acqua venga ingerita dalla bocca. Un modo per difendersi è quindi quello, oltre ad evitare l’esposizione in acque potenzialmente contaminate, di utilizzare i tappi per il naso se si ha intenzione di immergersi. Le conseguenze di una infezione da ameba mangia cervello possono essere molto gravi dato che questo piccolo essere, sfruttando il nervo olfattivo per raggiungere il cervello, provoca una meningoencefalite, una malattia in cui i sintomi sono difficili da distinguere da quelli di altre patologie ed è per questo che spesso l’attacco di una ameba mangia cervello porta la morte.
Nel caso in cui i medici sospettino la presenza di una ameba mangia cervello o Naegleria fowleri nel paziente l’unico modo per essere sicuri che questo microrganismo sia presente è fare dei test prelevando un campione di liquido cerebrospinale e altri campioni dal naso. Se l’infezione viene confermata i medici somministrano di solito alcuni antiparassitari, anche se si tratta ancora di cure sperimentali dato che l’ameba Naegleria fowleri rimane un essere ancora tutto da studiare.
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