Uno studio, condotto recentemente dagli esperti di un’università statunitense, ha mostrato come i cambiamenti climatici starebbero influendo sulle dimensioni degli uccelli.
Gli scienziati continuano a parlare dei gravi danni che sta causando al Pianeta il cambiamento climatico chiedendo anche interventi per poterli limitare. A rischio, difatti, ci sarebbero non solo gli ecosistemi, ma anche l’umanità stessa.
In relazione al regno animale, un recente studio ha evidenziato come proprio il climate change starebbe provocando delle conseguenze non solo sulle abitudini, ma anche sulle caratteristiche fisiche degli uccelli che popolano il continente americano.
Il cambiamento climatico starebbe modificando le dimensioni e la forma degli uccelli che vivono nel continente americano. A lanciare l’allarme sono stati gli esperti dell’Università del Michigan che hanno condotto uno studio in merito.
L’analisi, poi pubblicata sul sito dell’Ateneo, ha preso in considerazione un totale di oltre 86mila esemplari appartenenti a diverse specie, 129 in totale, confrontandoli con due studi condotti in precedenza. Tra le specie prese in esame anche il Regulus satrapa, il Thalurania furcata, il Momotus momota ed il Quiscalus quiscula.
Il confronto ha permesso di mostrare come gli uccelli abbiano cambiato sia forma sia dimensioni. Più precisamente, è stato evidenziato come questi starebbero diventando sempre più piccoli e con una apertura alare maggiore rispetto agli anni precedenti.
Il primo mutamento, secondo i ricercatori, sarebbe da ricondurre alla necessità di dover trattenere meno calore, mentre quello relativo all’apertura alare per riuscire a coprire distanze più lunghe durante le migrazioni adattandosi all’aumento delle temperature.
Gli scienziati che hanno condotto lo studio hanno voluto commentare i risultati spiegando che tutto questo potrebbe essere provocato dai cambiamenti climatici. Con l’aumento delle temperature, gli uccelli avrebbero quasi la necessità di evolversi per sopravvivere, anche se il motivo di tali modifiche, soprattutto negli esemplari più piccoli, rimane sconosciuto e potrebbe derivare dal fatto che le specie si stiano adattando più velocemente alle “pressioni evolutive”.
L’autrice principale dello studio Marketa Zimova ha spiegato come i risultati della ricerca sottolineano che le grandi dimensioni degli uccelli potrebbero aggravare ulteriormente il rischio di estinzione “limitando il potenziale di adattamento al cambiamento antropogenico rapido e in corso“.
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