In America, molti anni fa, venne allestita una stanza, riempita di una serie di cose e sigillata. L’intento del suo inventore è singolare, ma molto lungimirante: vediamo insieme di cosa si tratta
Per “capsula del tempo” si intende un contenitore, di qualsiasi tipologia, riempito di oggetti e informazioni, sigillato e in genere seppellito con il preciso intento di farlo ritrovare in un’epoca futura. Può essere preparata e predisposta da singole persone oppure da intere comunità quando si effettuano cerimonie di inaugurazione di nuove strutture ed edifici. Un lascito, un testamento della propria epoca da far arrivare a chi vivrà dopo di noi.
Priorità alla resistenza del contenitore che deve sopravvivere integro al passare del tempo, proteggendo il prezioso contenuto. Anche la scelta del posizionamento è strategica e cruciale rispetto alla possibilità che venga ritrovato, addirittura stabilendo a priori l’epoca a cui è destinato nelle intenzioni di chi lo predispone. Uno stratagemma è quello di indicare esternamente l’ipotetica data di apertura confidando nella buona fede di chi lo dovesse ritrovare.
La cripta
Il primo a pensare a questo singolare e lungimirante sistema di conservazione di documenti e informazioni per il futuro fu il rettore dell’Università di Atlanta, in Georgia, l’Oglethorpe University. Il professore Thornwell Jacobs, nel lontano 1936, predispose un’intera stanza per la conservazione e la preservazione di oggetti, documenti e informazioni di vario genere da far ritrovare ai posteri. La sua idea nasceva dalla consapevolezza di quanto poco fosse arrivato nel tempo delle civiltà antiche agli studioso moderni.
Pensò dunque di concepire un sistema per far arrivare oggetti rappresentativi dell’epoca, racchiudendoli in quella che verrà poi definita la “cripta della civiltà”. All’interno fusti sigillati in gas inerte con dentro i più svariati oggetti dell’epoca. Il professore si pose anche il problema della lingua (l’inglese) e ideò “l’integratore di linguaggi”, un dispositivo a manovella che mostrava le immagini degli oggetti conservati abbinate al loro nome apposto in inglese. Non solo, un fonografo pronunciava il nome dell’oggetto. Il tutto da aprire rigorosamente nell’anno 8113 d.C.
La cultura racchiusa
La Bibbia, la Divina Commedia, l’Iliade sono alcuni dei libri contenuti nella cripta del tempo di Jacobs, cosi come le voci registrate di Hitler, Stalin e Mussolini. Molti manufatti tipici della vita degli anni ’30, in un campione rappresentativo dell’epoca, ma anche della conoscenza raggiunta e acquisita relativa ai 6000 anni precedenti. Un vero e proprio tesoro lasciato all’interno del caveau sigillato, pronto per essere ritrovato dagli uomini del futuro.