Amianto in Italia, è necessario intervenire con la bonifica [VIDEO]

La storia di Antonio Dal Cin è quella di un uomo che si è ammalato a causa dell’amianto, per una forte esposizione dal 1992 al 2004 a Trieste, dove è rimasto per i servizi resi alla nazione in qualità di militare appartenente alla Guardia di Finanza. Ma non è soltanto la storia di una malattia, è anche la vicenda di un uomo che continua a lottare e che ha costituito il Settore “Esposti e Vittime Amianto dei militari appartenenti alla Guardia di Finanza” – Osservatorio Nazionale Amianto ONA ONLUS.

Adesso Antonio è consapevole del fatto che quello dell’amianto è un problema pubblico e sta lottando perché nel nostro Paese vengano effettuate tutte le bonifiche necessarie a fare in modo che non resti nemmeno una fibra di amianto.
Antonio ha dichiarato: “Ho deciso che devo continuare a lottare fino all’ultimo dei miei giorni. Voglio impedire che altre persone si ammalino a causa dell’amianto e muoiano a seguito di mesotelioma, carcinoma polmonare e altre patologie correlate all’amianto“.
Antonio Dal Cin ha scritto una lettera al capo dello Stato Napolitano; ha chiesto che venga messa in atto la bonifica di tutti i siti contaminati e che vengano risarcite tutte le vittime della fibra killer. Sul territorio italiano esistono ancora 2,5 miliardi di metri quadrati di coperture di eternit.
L’amianto veniva utilizzato nella costruzione di tetti, di condutture dell’acqua, di intercapedini, sia nelle abitazioni che nelle strutture pubbliche. L’amianto veniva molto utilizzato perché migliorava la resistenza delle strutture, favoriva l’isolamento termico e acustico e proteggeva dai rischi di incendio.
Ma non si conoscevano i rischi connessi all’uso dell’amianto, perché altrimenti si potevano evitare molte morti assurde. Conferma infatti Antonio Dal Cin: “La fibra di amianto è 1.300 volte più sottile di un capello. Non è possibile pertanto sfuggire al rischio concreto di ammalarsi, senza l’attuazione delle idonee misure di sicurezza previste dalla legge, la bonifica dei siti, che risultano essere l’unico strumento in grado di scongiurare il rischio amianto“.
L’impatto ambientale dell’amianto è veramente qualcosa di impensabile, per il quale si dovrebbero prendere delle misure concrete, affinchè non ne traiamo conseguenze irrimediabili per la sostenibilità ambientale e soprattutto per la salute della collettività.

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