Finalmente è attiva anche in Italia l’Anagrafe Nazionale felina! Si tratta di un data base a gestione privata e facoltativa, che però sta ingolosendo Ministero della Salute, oltre che la Commissione Affari sociali (attualmente impegnata a formulare un progetto di riforma della legge 281/91 a prevenzione del randagismo e che possa provvedere all’archiviazione dei dati relativi agli animali d’affezione. Questo strumento si è rivelato potenzialmente ottimo, il perché ve lo raccontiamo solamente proseguendo con la lettura dell’articolo.
Se l’anagrafe dei gatti da una parte è utile per tenere sotto controllo la situazione sanitaria di ciascun gatto (e quindi evitare che eventuali epidemie si diffondano a livello disteso) dall’altra permette ai padroni, in caso di allontanamento da casa, di ritrovare il proprio pet. Questa archiviazione si sta dimostrando essere un servizio utile sotto molti punti di vista. Nella speranza che venga dato il via libera per rendere la registrazione obbligatoria…
Questo progetto è stato promosso dall’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) e da Frontline combo education program, i quali dopo oltre un anno di sperimentazione ne hanno dimostrato la valenza. Registrare un gatto costa dalle 20 alle 40 euro, per cui, è alla portata di tutti! Carlo Scotti, presidente senior dell’Anmvi, evidenzia che l’anagrafe felina “Va incontro alle esigenze dei veterinari che, da tempo, segnalavano la necessità di un database per la registrazione dei gatti, sulla scia di quello già previsto per i cani. Noi abbiamo raccolto una diffusa e spontanea domanda di identificazione avanzata dai proprietari“. Intanto, vi invitiamo a fare un giro sul sito web dell’organizzazione perchè è veramente interessante, così ricco di informazioni e servizi!