A questo atto crudele potrebbe essere finalmente dato uno stop. Le industrie che tritano vivi pulcini ed anatroccoli dovranno fermarsi
Il foie gras è solo uno dei casi in cui la produzione di cibo comporta non solo l’uccisione, ma anche il malessere animale. Questo prodotto alimentare di ricetta e produzione francese, è da molto tempo oggetto di polemiche. Per fare il ‘fegato grasso’, l’animale, che sia oca o anatra, viene alimentato fino a far scoppiare il fegato, e decedere per questo motivo. Tuttavia non è questo l’oggetto del problema in corso. Le industrie di foie gras, come anche di uova ed altre produzioni animali, non sanno che farsene dei pulcini maschi e delle anatre femmine.
Di conseguenza li inseriscono in una macchina tritatrice appena nati ed ancora vivi. Con una rapidità ed una freddezza che fanno ribrezzo. Qui non si parla di mangiare o meno la carne e della qualità della medesima, si parla di una condanna a morte ingiusta e dolorosa. Come se i pulcini fossero un oggetto di plastica. In alcuni stati membri, tra cui l’Italia, è stato vietato l’abbattimento selettivo. Ora serve una legge al livello comunitario.
I pulcini ed il divieto di abbattimento selettivo
La pratica è lontana nel tempo, e molte persone hanno presente i video delle industrie di produzione alimentare, dove operai selezionano in un secondo il sesso dei pulcini, e decidono se gettarli immediatamente nella macchina tritatrice o tenuti da parte perché femmine e utilizzabili per le uova. Questa selezione avviene con la rapidità con cui si possono sfogliare i petali di una margherita. Nel 2022, l’organizzazione L214 e YouGov hanno condotto un sondaggio presso i cittadini italiani sul tema. È emerso che il 78% degli intervistati era contrario alla pratica di uccisione selettiva dei pulcini.
Le opinioni di Animal Equality
Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europe, ha dichiarato sul tema dell’abbattimento selettivo dei pulcini, e sull’estensione del divieto in tutta Europa: “L’Unione europea ha la possibilità di vietare per sempre una pratica crudele e inutile che condanna milioni di animali di poche ore di vita a una morte orribile. Con la revisione della legislazione sul benessere degli animali allevati, la Commissione UE è chiamata a dare un segnale concreto di civiltà e compassione nei confronti di esseri senzienti tra i più dimenticati, verso cui l’Italia e altri Paesi europei hanno già scelto di non voltarsi dall’altra parte”.