Andare contro la protezione degli animali è reato penale. Il discorso vale soprattutto per quanto riguarda le specie protette, comprendendo anche le piante. Il tutto si inquadra nella decisione da parte del Consiglio dei Ministri di intraprendere un’azione volta a recepire le normative europee 2008/99 e 2009/123, che invitano i vari Paesi che fanno parte dell’Unione Europea a prendere provvedimenti seri contro quei comportamenti che si possono rivelare pericolosi per la sostenibilità ambientale e che minacciano la biodiversità. Un passo avanti non indifferente per la tutela ambientale.
Per la biodiversità da tutelare dall’UE è stato rivolto un appello anche ai fan di Facebook, perché si mettesse in moto una significativa opera di sensibilizzazione sui problemi ambientali. Se pensiamo che, in termini di biodiversità solo in Italia sono 58mila le specie animali a rischio estinzione, ci rendiamo conto come la questione non può passare inosservata., anche perché per biodiversità spesso l’estinzione è più veloce dell’evoluzione.
Nello specifico sarà sottoposta all’azione di sanzioni:
la condotta di chi uccide, distrugge, preleva o possiede, fuori dai casi consentiti, esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette e di chi distrugge o comunque deteriora in modo significativo un habitat all’interno di un sito protetto.
Sicuramente ottime le intenzioni, ma varie sono le associazioni ambientaliste piuttosto scettiche sulla reale applicazione delle sanzioni penali. In ogni caso si tratta di una decisione importante, da non sottovalutare per promuovere in maniera seria la salvaguardia dell’ambiente.
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