Anfibi: gli animali meno studiati dal punto di vista biologico, eppure hanno dei comportamenti molto strani in alcune circostanze. Tutti i dettagli.
Gli anfibi sono animali affascinanti e spesso poco apprezzati dal grande pubblico. La loro classe, nota come Amphibia, è composta da tre ordini di animali: gli anuri, gli urodeli e i gimnofioni. Questi animali sono strettamente adattati a un particolare ambiente e i loro comportamenti sono spesso curiosi e molto interessanti. In questo articolo andremo a esplorare i comportamenti più strani mai visti negli anfibi.
Nonostante le loro molteplici utilità, molti anfibi sono in pericolo di estinzione a causa dell’inquinamento, del cambiamento climatico, della perdita di habitat e delle malattie. È quindi importante prestare attenzione e agire per proteggere questi animali e il loro ambiente.
I comportamenti più strani degli anfibi: perché lo fanno?
Gli anfibi sono spesso sottovalutati anche per la loro fragilità e per il loro ruolo fondamentale nell’ecosistema. Infatti, essi possono fungere da indicatore ambientale: la loro presenza o assenza in un determinato ambiente può fornire informazioni importanti sulla salute dell’ecosistema stesso. Inoltre, gli anfibi possono avere un effetto regolatore sulla popolazione di insetti e invertebrati, proteggendo quindi le colture agricole.
Posizione di Unkenreflex
La posizione di opistotono, nota anche come Unkenreflex, è una strategia di difesa adottata da alcuni anfibi. Durante questa posizione, gli animali archiano il dorso per mostrare la colorazione aposematica del loro ventre. Questa posizione di difesa serve come avvertimento per i predatori: “sono tossico, lascia perdere”. Alcuni anfibi producono anche sostanze tossiche maleodoranti per rendere l’avvertimento ancora più chiaro.
Ad esempio, l’ululone appenninico, un anfibio italiano appartenente al genere Bombina, mostra questa tattica difensiva. Questa specie è nota anche per il canto emesso dai maschi durante il periodo riproduttivo, costituito da un “uuh uuh uuh”, ripetuto anche più di 40 volte al minuto.
Ferirsi per ferire il nemico
Alcuni tritoni primitivi, appartenenti ai generi Pleurodeles ed Echinotriton, hanno una strategia di difesa particolare. Grazie alle loro coste appuntite alle estremità, possono difendersi dai predatori ferendo sé stessi. Quando un predatore attacca, questi tritoni inarcano il dorso, riorientando le coste perpendicolarmente al margine del torace in modo che gli apici delle coste, appuntiti, perforino il corpo del tritone. Questo ferisce il predatore e riversa nelle lesioni un secreto tossico.
La salamandra che emette getti di tossine
La salamandra pezzata, comune in Italia ed Europa, è in grado di sparare segreti tossici che possono superare i 3 m/s. Quando la salamandra è disturbata, inarca leggermente il dorso e “spara” il secreto dalle ghiandole della pelle a una distanza di 1-2 metri. Il secreto può irritare le mucose, colpire il sistema nervoso centrale e causare la morte per paralisi respiratoria. Questa strategia serve come difesa contro i predatori.
Corteggiamento stereotipato dei pletodontidi
I pletodontidi sono un gruppo di urodeli anfibi che hanno colonizzato una grande varietà di ambienti. Nonostante ciò, conservano una strategia riproduttiva stereotipata che segue più o meno fasi simili in tutte le specie. La maggior parte dei maschi possiede ghiandole mentoniere che producono feromoni che vengono rilasciati in modo diretto sulle narici delle femmine, ma anche in modo indiretto iniettati nel circolo sanguigno. La femmina presenta appositi solchi nasolabiali che servono per veicolare i feromoni emessi dai maschi verso le narici.
Dopo la fase di somministrazione dei feromoni, esiste una fase “trenino” in cui il maschio procede e la femmina lo segue mantenendo la testa a contatto con la sua coda. A un certo punto il maschio si ferma, produce la spermatofora e procede ancora in avanti finché la femmina non entra in contatto con essa. La femmina raccoglie la spermatofora, una struttura che contiene gli spermi, e la fecondazione delle uova avviene in seguito.
Hula dance dell’axolotl
L’axolotl è un urodelo esclusivamente acquatico che appartiene alla famiglia degli Ambistomatidi. Il loro corteggiamento è molto complesso, ma spicca un movimento del maschio piuttosto buffo. Durante il corteggiamento, il maschio spinge vigorosamente la femmina con il muso ed esegue una “hula dance”. In questa danza, l’axolotl ondula la parte posteriore del corpo, attirando l’attenzione della femmina.
Gli anfibi sono animali straordinari e spesso non apprezzati dal grande pubblico. Questi animali sono affascinanti e i loro comportamenti sono spesso curiosi e interessanti. Le strategie di difesa adottate dagli anfibi sono studiate dagli erpetologi, ma possono anche lasciare a bocca aperta molte persone che non li conoscono. In conclusione, gli anfibi sono animali che meritano un’attenzione maggiore e la loro bellezza e fascino sono unici.