Anguille giapponesi, sembra incredibile eppure riescono a scappare dai loro predatori, ecco come.
Le anguille giapponesi, si presentano con un corpo allungato, il loro aspetto è simile a quello di un serpente ma sono più piccole. Esistono circa 600 specie di anguille nelle acque di Europa. Alcune specie sono anche allevate, questi esseri si nutrono principalmente di pesci e invertebrati. Le stesse anguille sono dei pesci ossei d’acqua dolce e di mare.
In Giappone e in Corea questo animale rappresenta una vera e propria prelibatezza culinaria, per l’elevato consumo e per il traffico illegale, questa specie è considerata a rischio estinzione. Le anguille sono state protagoniste di uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology. Da questa ricerca sarebbe emerso che riescono a fuggire dallo stomaco di un predatore attraverso una tattica difensiva.
Sono molti gli studi effettuati su diversi animali e insetti, come ad esempio le api, questa volta però ciò che è emerso è incredibile. Lo studiosulle anguille, ha lascito tutti senza parole, ad occuparsene, Yuuki Kawabata e Yuha Hasegawa dell’Università di Nagasaki, si sono occupati di descrivere la peculiare tattica di fuga sviluppata dall’anguilla giapponese, che sarebbe in grado di sfuggire all’odontobutis obscura, sempre un essere vivente delle acque dolci, diffuso principalmente in Giappone e Corea. Attraverso un sistema di video a raggi X, gli scienziati hanno osservato che tutte le anguille catturate, avevano almeno una porzione del loro corpo inghiottita nello stomaco del predatore.
Nonostante ciò, contro ogni previsione, dopo essere state ingoiate, la maggior parte degli animali ha tentato di scappare risalendo il tratto digerente verso l’esofago e la branca del predatore. Alcune di loro sono riuscite a scappare dalla branchia del predatore. Le anguille che erano completamente all’interno dello stomaco, hanno mostrato un comportamento circolare lungo lo stomaco. Probabilmente stavano cercando una possibile via di fuga, secondo diversi studi è emerso che le anguille sarebbero in grado di cercare diverse vie di fuga, servendosi delle fessure branchiali.
Un anguilla giapponese impiega in media 56 secondi per liberarsi dal suo predatore, gli scienziati hanno affermato che è stato affascinante e sorprendente veder riuscire le anguille dalla bocca del predatore dopo aver attraversato il suo tratto digerente. Per raccogliere questi dati, c’è voluto del tempo e diverse osservazioni, i ricercatori si sono concentrati su un campione di 104 anguille giapponesi. Le anguille sono state inserite una alla volta all’interno di una vasca nella quale c’era anche il predatore, il pesce dormiente odontobutis obscura.
Alle anguille inoltre era stato iniettato del solfato di bario, in seguito gli scienziati hanno potuto osservare i movimenti all’interno del predatore attraverso un sistema video a raggi X. Purtroppo non tutte le anguille hanno avuto successo, ma la maggior parte di loro ha dimostrato dei segnali di tensione girando in tondo fino a trovare una via di fuga. Sono diverse infatti le anguille che sono uscite vive dal pesce che le aveva catturate la scoperta è una novità sorprendente. Al momento l’anguilla giapponese rappresenterebbe l’unica specie in grado di fuggire dal tratto digerente del pesce predatore dopo essere stata catturata. Gli scienziati non avrebbero mai immaginato che gli esemplari riuscissero ad uscire dallo stomaco del pesce.
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