Che gli italiani amassero gli animali, pensiamo sia cosa nota. Ma qui stiamo esagerando! A quanto pare, cani e gatti stanno diventando uno dei motivi che fanno divorziare gli italiani. Già eravamo al corrente del fatto che gli animali fanno provocare un sacco di litigi, ma per quanto riguarda le separazioni tra coniugi non pensavamo fosse possibile. E invece è così. I Tribunali di tutta la nostra penisola registrano diversi casi in cui l’animale domestico viene “additato” di essere considerato responsabile degli attriti tra marito e moglie. L’ultimo caso, a Trento. Vediamo insieme cosa è successo.
Gli equilibri di una tranquilla coppia trentina sono stati spezzati dal cane. A quanto pare, lei lo metteva persino in cima alle sue priorità tanto che lei, qualsiasi decisione (scelta dei luoghi di villeggiatura, dei ristoranti per-friendly e degli amici da frequentare) andasse presa, anzichè sentire le ragioni del marito, prima pensava al benessere del suo amato cagnolino. Ovviamente la reazione di lui non si è fatta attendere molto, difatti sentendosi il “terzo incomodo” ha chiesto la separazione della moglie, addossandole tutte le colpe (e gli oneri legali).
L’amore incondizionato verso gli animali, insomma, più costare caro alle coppie. Anche sotto le lenzuola! L’Aidaa ricorda bene una denuncia avanzata da un marito che non riusciva più ad avere rapporti intimi con la moglie a causa del gatto che, per volere della coniuge, dormiva in maniera fissa con loro. La moglie, di 20 anni più giovane, ha sempre sostenuto che il pet fosse la scusa per occultare delle “defaillance” dovute all’età. Sta di fatto che, di questi tempi, bisognerà cambiare anche i modi di dire: “Tra moglie e marito, non mettere… Fido!”
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