Secondo una stima, in Italia dovrebbero essere “prigionieri” nei circhi circa duemila animali. La maggior parte di essi è nata in cattività, solo una minima parte è stata catturata in natura. Ma cosa accade dietro le quinte degli spettacoli tanto amati dai bambini? La verità mette i brividi
Da moltissimo tempo l’argomento “animali nei circhi” è oggetto di controversie e dibattiti. Il Paese che ospita il circo ha molto a che vedere con l’accettazione di quello che accade: in Italia, secondo una stima effettuata dalla LAV (Lega Italiana Anti-Vivisezione), sembrano essere circa duemila gli animali detenuti. Si ritrovano divisi in un centinaio di circhi diversi.
La maggior parte di questi animali è nata in cattività o in allevamenti destinati proprio a crescere animali da circo. In pochissimi provengono dal loro habitat naturale, perché da diverso tempo è stata vietata la cattura di animali selvatici per “destinazione divertimento”. Fu il commerciante di fauna selvatica tedesco che, verso la fine del XIX secolo, ha rifornito quasi tutti i circhi e gli zoo europei. Gli animali che vediamo oggi sono nati direttamente all’interno degli esercizi, con l’unica eccezione degli elefanti asiatici. Si tratta di una specie addomesticata da secoli in India come animali da soma, venduta anche ai circhi fino ad alcuni decenni fa, quando ne hanno interrotto l’importazione.
Animali nei circhi: verità e retroscena raccapriccianti
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La LAV asserisce che gli animali dei circhi italiani siano stati allevati in cattività e scambiati tra allevatori, domatori ecc. I circensi, invece, avvalendosi del fatto che non esiste un registro ufficiale che testimoni quando detto dalla LAV, sottolineano che il commercio degli animali è regolare e autorizzato. Le specie esotiche, poi, sono registrate con certificato CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione) e la loro esportazione o importazione può subire delle deroghe nel caso di esemplari destinati a zoo, circhi e mostre itineranti.
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Anche se venisse chiarito il dubbio sulla provenienza regolare degli animali, resta il problema della detenzione, durante la quale si trovano privati del loro habitat naturale, del loro benessere e della loro libertà. Essendo il circo uno spettacolo itinerante, gli animali trascorrono la maggior parte del tempo chiusi in una gabbia o in un recinto. Sono costretti poi a sopportare degli addestramenti che li portano ad adottare comportamenti innaturali. Proprio per questo motivo diventano sempre di più i Paesi che aboliscono l’uso degli animali negli spettacoli. Per quanto riguarda l’Italia, proprio negli ultimi giorni si parla di una possibile Legge che vieterà questo sfruttamento.