Di animali con le corna ce ne sono tanti al mondo, ma un tempo ne esisteva uno gigante, un animale quasi mitologico.
Il pianeta è popolato da tantissime specie animali dotate di corna. Le corna sono tratti distintivi di tanti animali, utili per molteplici funzionalità, evolutesi nel corso dei millenni. Tuttavia, un tempo esisteva il “re delle corna”, e l’animale con queste protuberanze ossee gigantesche si chiamava Megaloceros giganteus, soprannominato semplicemente “cervo gigante”.
Alcuni musei conservano ancora le spoglie di questo mitologico animale. Basta osservarne i resti per capire le sue imponenti dimensioni. Corna lunghe, da punta a punta, più dell’apertura alare di un’aquila. Si tratta di un antenato dei comuni ungulati, come alci, cervi, mufloni, antilopi, capre e stambecchi. Quali erano le caratteristiche di questo animale preistorico?
Le caratteristiche del Megalocero, l’animale gigante con le corne più estese sulla Terra
Il Megalocero, chiamato così nel 1799, battezzato poi “cervo gigante”, oppure “alce irlandese”, è oggi una specie estinta. Visse alla fine del Pleistocene, circa 1o mila anni fa. Era stanziato in quella che oggi è l’attuale Europa settentrionale, Asia settentrionale e anche in nord Africa. Era ampiamente diffuso in grande parte del mondo di allora. Recenti analisi in laboratorio sui resti del Megaloceros hanno rivelato che era fortemente imparentato con il daino.
Dunque, ha meno tratti familiari con le alci e i cervi, e più con i daini. Il maschio di Megaloceros pesava circa 600 chili, raggiungendo anche i 2 metri di altezza al garrese. Insieme ai Mammut, anche i Megaloceros rappresentavano la cosiddetta “megafauna” del pleistocene. Popolavano i boschi, questi enormi animali vivevano sereni nelle foreste di mezzo mondo.
L’imponenza del Megaloceros, dalle corna gigantesche
La testa del Megalocero vantava due possenti corna incurvate, raggiungendo un’altezza complessiva di quasi 3 metri. La larghezza delle corna dei maschi raggiungevano anche i 3 metri e mezzo di ampiezza, e pesavano 35 chili. Nel Museo Nazionale d’Irlanda, a Dublino, è possibile osservare un esemplare, così come nel Natural History Museum di Washington D.C.. L’animale si estinse all’inizio dell’Olocene, a causa dei cambiamenti climatici.
Non si escludo l’estinzione per via della caccia, ma anche l’evoluzione che ha poi favorito la diffusione degli alci. Gli esemplari che sopravvissero più a lungo furono quelli della Siberia, isolati e protetti dal particolare territorio. In Siberia, infatti, questo animale è un’icona, e nel corso dei decenni è stato il simbolo del luogo e di molti villaggi.
Gli esperti continuano a studiare il suo territorio, ma anche le sue caratteristiche. Ad esempio, si è scoperto recentemente che il Megaloceros faceva fatica a correre, per via del peso e dell’impaccio delle corna, troppo ingombranti. Tra l’altro, questi animali usavano le corna per sfidare i rivali in amore, e per conquistare le femmine, come gli odierni ungulati.