Arriva il dossier Legambiente sull’ecosistema 2011 e racconta la storia di un’Italia che si prende cura degli animali domestici: non solo storie di abbandoni e di rifugi lager per gli animali, dunque, ma anche persone che hanno a cuore il benessere di cani e gatti. C’è sicuramente ancora molto da fare, ma è già un punto di partenza positivo da cui iniziare a lavorare.
Il dossier è stato realizzato grazie alla collaborazione di 190 amministrazioni comunali, le quali hanno provveduto a redigere e a restituire compilato un accurato sondaggio sul tema del trattamento riservato agli animali di casa in città. Secondo lo studio, infatti, la maggior parte dei comuni dedica progetti di assistenza, tutela e difesa per i nostri amici quattro zampe.
In particolare, le aree più virtuose e interessanti sono quelle di Torino, Modena e Pordenone. Le azioni concrete di maggior rilievo messe in campo da queste amministrazioni sono state quella mappatura del territorio e dell’inserimento di microchip per il tracciamento degli animali. Se il capoluogo piemontese gestisce ben due canili con la collaborazione dell’ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali, non è da meno l’area modenese che dal 1998 ha realizzato l’Ufficio dei diritti animali grazie anche all’apporto del servizio veterinario Ausl, mentre a Pordenone si punta sull’informazione e sulla formazione, affinché cittadini più competenti siano anche padroni più responsabili.
Come dicevamo prima, però, molto però c’è ancora da fare al riguardo: nel 2010, infatti, erano solo il 34,8% i rifugi per animali che erano stati mappati, mentre il 54,8% non ha fatto questa attività e invece il 4,4% dei Comuni non ha nemmeno risposto. La microchippatura è stata effettuata dal 50,5% dalle amministrazioni cittadine, mentre il 43,8% non ha proceduto con l’operazione mentre si attesa al 4,4% la percentuale dei comuni che non hanno dato risposta.
Sono 78 i comuni dove i rifugi per gli animali sono di pubblica gestione, spazi dove i volontari si prendono cura degli animali e provvedono alla loro cura, alle vaccinazioni, e a rispondere a tutte le loro esigenze per mantenerli in salute e per farli adottare più facilmente da famiglie alla ricerca di nuovi animali domestici.
Tramite il report dell’associazione per l’ambiente si vuole anche sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del microchip da inserire sottopelle all’animale, unico metodo davvero efficace per riuscire a rintracciare il proprio animale domestico e per permettere di realizzare un vero e proprio sistema di identificazione e di sviluppo di un’anagrafe canina completa.
photo: 2-Dog-Form
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