Animali acquatici e non talmente feroci da fare paura: le foto più estreme di serpenti, squali, tigri e altri esemplari pericolosissimi.
Nel mondo esistono tanti animali feroci a cui fare attenzione. Di certo non capita tutti i giorni di ritrovarseli di fronte, ma è pure vero che, specialmente se siamo amanti dell’avventura e dei viaggi, potremmo ritrovarci ad avere a che fare con loro. Meglio allora conoscere quali sono le loro abitudini, anche per saperne di più su quelli che a buon diritto possono essere considerate delle vere e proprie meraviglie della natura.
La tigre costituisce l’unico felide attualmente esistente che riesce a raggiungere le dimensioni dei più noti esemplari viventi nella Preistoria. Si può considerare un predatore alfa, perché si colloca all’inizio della catena alimentare, non avendo altri predatori in natura, escluso l’uomo.
In effetti è proprio questo rapporto con gli uomini, che spesso, nel corso del tempo, ha portato le tigri a scontrarsi con loro. Di solito le tigri non attaccano gli esseri umani, perché non li considerano fonti di cibo. In genere i loro attacchi si fanno sentire perché si sentono minacciate, perché l’uomo mette a rischio il loro territorio.
Anche il leone appartiene alla famiglia dei felidi. Dopo la tigre, può essere considerato il più grande dei felini che appartengono al genere Panthera. Alcuni esemplari maschi arrivano ad avere una massa corporea superiore ai 250 chilogrammi.
Può essere considerata una specie vulnerabile a causa del continuo impoverimento del suo habitat naturale e per la caccia di frodo che l’uomo ha esercitato nei suoi confronti. Nei tempi preistorici gli uomini di certo diventarono oggetto di preda da parte dei leoni.
Nel mondo contemporaneo questi animali di solito non vanno in caccia dell’uomo, anche se ci sono degli episodi che dimostrano il contrario. In alcune aree è stato dimostrato dalla ricerca scientifica che queste vicende accadono più ripetutamente.
Il colore nero della pantera non è stato ancora completamente spiegato dagli esperti. Alcuni ritengono che si tratti di una mutazione evolutiva, che costituirebbe un vantaggio selettivo per gli animali. Infatti, questa colorazione del mantello è molto più comune nelle regioni caratterizzate da foreste fitte, dove c’è un livello di luminosità più basso.
Secondo altri scienziati il tutto sarebbe collegato con delle mutazioni benefiche che riguardano il sistema immunitario. Bisogna sapere che quando parliamo di pantera nera non ci riferiamo a un unico animale: nel Nord America, ad esempio, la identifichiamo col puma, spostandoci a Sud invece questa è il giaguaro.
Tutti gli squali sono carnivori e la maggior parte di questi pesci si nutrono di altre specie di animali marini. Lo squalo ha guadagnato la fama di essere pericoloso, ma si tratta di un’idea soltanto in parte giustificata. Solo alcuni esemplari, in effetti, si rivelano protagonisti di veri e propri attacchi contro l’uomo. Abitano anche il Mar Mediterraneo e si teme per la loro sopravvivenza.
La maggior parte degli squali conduce una vita sedentaria e si avventura oltre il proprio habitat per la riproduzione. Ci sono alcune specie di squalo che sono molto sociali e che attraversano delle zone assieme. In ogni caso è da considerare che si possono avere delle gerarchie e dei rapporti di collaborazione, che si esplicano attraverso la messa in scena di un segnale di minaccia, per avvisare il branco dell’arrivo di un possibile predatore.
Ci sono varie specie di cobra, perché non tutti i serpenti definiti in questo modo appartengono allo stesso genere. Ad esempio, i Naja sono i tipici rettili che fanno parte dell’immaginario collettivo e che sono in grado di alzare parte del loro corpo, dilatando il collo. Questi serpenti si trovano soprattutto in Africa e in Asia. Si tratta di un animale che incute timore, ma è anche oggetto di culto in alcune religioni.
L’uomo non è una preda naturale per i serpenti, ma gli attacchi possono verificarsi in circostanze in cui il serpente si sente in pericolo: tutti i rettili, incluso il cobra, attaccano perché in sostanza si sentono attaccati. Il veleno di questo serpente contiene la cobratossina, una neurotossina letale la cui dose necessaria per uccidere è relativamente bassa: non è però il serpente più velenoso del mondo.
Ci sono poi dei serpenti del genere Boulengerina, che sono dei veri e propri cobra acquatici. Tali serpenti di mare, sebbene facciano molta paura, non sono velenosi e sono ritenuti innocui. Da ricordare anche, per differenza di zona di diffusione, l’Hydrodynastes gigas, che si rintraccia per lo più in America meridionale. In questo caso, le sue dimensioni sono particolarmente importanti e possono far paura.
Questo tipo di serpente acquatico è comunemente noto come anaconda dal collo giallo e sicuramente è uno dei rettili marini che può mettere più paura. In ogni caso, molto raramente vi sono stati attacchi mortali da parte di serpenti di mare. Tra i rettili acquatici, è impressionante il serpente di mare di Dubois, ovvero il serpente di mare delle acque basse della barriera corallina, che si può rintracciare solo in alcune zone dell’Oceania.
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