Negli abissi dell’Oceano Pacifico è stata avvistata poco tempo fa una specie di mollusco che è stata ribattezzata con il nome: Polpo Dumbo.
Il nome è ripreso dal celebre cartone animato Disney, dove il protagonista è un dolcissimo elefante. Nell’Emperor Seamounth, infatti, era stata avvistata una nuova specie di polpi. La famiglia in questione è famosa anche come Grimpoteuthis oppure Dumbo Octopus. Ma scopriamo perché questo animale ha attirato tanto l’attenzione di alcuni studiosi.
Si tratta, in realtà, di una nuova tecnica impiegata per la ricerca, proprio il polpo Dumbo era stato notato a 7 mila metri di profondità e per farlo sono state utilizzate tecniche non invasive. Questi hanno delle pinne che somigliano a delle grandi orecchie. Le diverse analisi scientifiche hanno dimostrato che si tratta di una nuova specie. A confermarlo sono le differenze rispetto ad altri simili.
Dall’analisi, pubblicata sulla rivista specializzata “BMC Biology”, sono emerse delle differenze relative al guscio, apparato digerente e branchie. Differenze, anche sul sistema nervoso. I tentacoli sono otto e sono rivestiti da una membrana. Il polpo Dumbo è sprovvisto di sacca per l’inchiostro. Alcuni esemplari si trovano in California, dove vive ad una profondità massima di 350 metri. In Giappone, invece, raggiunge i 560 metri.
Di cosa si ciba il polpo Dumbo? Striscia sui fondali marini e va alla ricerca di vermi crostacei o piccoli animali marini e altra peculiarità di questo bizzarro animale è che riesce ad inghiottire la preda senza nemmeno masticarla. .
La sua dimensione è di 30 cm circa, ma non si esclude possano esistere esemplari molto più grandi, mentre quello più piccolo avvistato è si aggirava intorno ai 18 cm.
Quando si fanno determinate analisi su una specie, diventa di fondamentale importanza sezionare l’animale, ma in questo caso non è servito. Perché? si sono prese in considerazioni le immagini e studi genetici. Ecco come si è venuti a conoscenza di alcune caratteristiche del polipo Dumbo.
La tecnica non invasiva è riuscita a classificare questo esemplare. Questa tecnica è stata impiegata per animali di piccole dimensioni, ma si pensa di espanderla anche ad animali più grandi.
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