Quella degli animali morti è la piaga del momento. Ne parlano telegiornali e stampa: pare che centinaia di specie, tra uccelli e pesci, stanno morendo in massa. Gli esemplari coinvolti, invece, potrebbero essere addirittura milioni. Le cause possibili sono alcune accertate altre no, di certo sappiamo quelli che sono i luoghi coinvolti in questo preoccupante fenomeno. Il trend dei suicidi collettivi di animali c’è ormai da diversi giorni, se non settimane. Hanno cominciato i merli dell’Arkansas (di cui abbiamo parlato), poi altre bestiole in altri luoghi degli USA. Persino l’Italia non è stata esente da questo fenomeno, che ha coinvolto la cittadina di Faenza.
Gli eventi accertati fino ad ora sono 30. Vista e considerata l’allarmante moria di animali, molte fonti autorevoli si sono poste la domanda: cosa ha scatenato l’inquietante fenomeno? Ecco le prime analisi emerse: 20 episodi su 30 coinvolgono degli animali marini (per la stragrande maggioranza pesci), 9 dei volatili e 1 dei piccoli mammiferi (pipistrelli). Vi alleghiamo all’articolo un’immagine esplicativa che riguarda la mappa dei luoghi colpiti dal fenomeno.
Veniamo adesso all’analisi delle cause: 5 episodi hanno evidenziato che le morti sono state causate dall’inquinamento, 4 da fuochi d’artificio, 2 invece da malattie, 2 da condizioni associate alla produzione alimentare industriale, 1 da incidente con aerei e un altro ancora da violenza perpetrata. Per tutti gli altri, il sospetto ricade sui mutamenti climatici, che hanno modificato le condizioni degli habitat, provocato fenomeni climatici insopportabili e condizionato le abitudini delle specie animali.
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