Purtroppo non ce l’ha fatta: Athos, il cane-mascotte del cargo Jolly Amaranto, è spirato tra i flutti del mare. Una storia veramente brutta ma commovente, che fa capire quanto gli animali possano essere fedeli più dell’uomo. In questo caso, al cagnolone è stato fatale l’attaccamento alla sua casa di sempre, ovvero la nave Jolly Amaranto. Del resto, erano cinque anni che la cuccia “natante” era tutto per lui, dunque non ha esitato nemmeno un momento prima di tuffarsi tra le onde e, ahinoi, annegare.
Se siete stati attenti ai più recenti fatti di cronaca, avrete appreso che la nave mercantile Jolly Amaranto è andata in avaria e, dopo tre giorni di tempesta in mezzo al mare, è colato a picco all’altezza del porto di Alessandria d’Egitto. Fortunatamente i soccorsi sono arrivati ben prima che succedesse una strage di nostri connazionali. Anche l’amico a quattro zampe doveva salvarsi, avrebbe potuto farlo se solo il suo desiderio di tornare a bordo del cargo affondato non fosse stato più forte dell’istinto di sopravvivenza.
Il cucciolone, infatti, si è letteralmente tuffato dalla balaustra del rimorchiatore che stava seguendo le manovre di soccorso dell’equipaggio della Jolly Amaranto. Il cane, una volta finito in acqua, ha cercato invano di raggiungere il cargo semisommerso ma in breve tempo è stato ricoperto dalle onde provocate dalle eliche della scialuppa di salvataggio. Nemmeno l’intervento tempestivo di un marinaio ha saputo riportare alla vita l’animale. Buon viaggio, eroe dei mari!
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