Gli animali selvatici, protetti o pericolosi sono di proibito acquisto o detenzione in casa. Chi lo fa trasgredisce gravemente la legge
Esiste la dicitura animale domestico non a caso. Si intendono quegli animali che tenuti in casa possono trovare un habitat confortevole. Allo stesso tempo si parla di animali addomesticabili, cioè che possono modificare il comportamento in base ad input dati dall’uomo per facilitare la convivenza tra le due specie. Gli animali domestici per eccellenza sono i cani ed i gatti. I primi sono quelli più addomesticabili, più suscettibili all’influenza umana. I secondi, ovvero i gatti, risentono meno delle indicazioni umane, ma sono in senso stretto animali domestici, dato che la maggior parte passa tutta la giornata all’interno delle mura domestiche.
Oltre a questi si trovano pesci vari, uccelli, conigli, papere ed in alcuni casi anche maiali e serpenti che vivono negli appartamenti. La fascinazione per gli animali esotici ha portato ad una filiera di contrabbando per importarli e venderli. E questo è contrario alla legge. Nonostante ciò il fenomeno non è affatto ridotto, e può portare a conseguenze anche gravi.
Gli animali la cui vendita è vietata sono principalmente le specie protette, che non devono essere sottratte al proprio habitat, e che si devono riprodurre per la conservazione della fauna. In seconda battuta, anche se molti animali selvatici da cuccioli possono sembrare gattini o cagnolini, crescendo diventano estremamente pericolosi per l’uomo. Tra gli animali esotici vietati dalla legge ci sono:
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La lista è lunga, ma questi sono i più comuni. Oltre agli esotici, ci sono anche specie nostrane che non possono vivere in appartamento o a stretto contatto con l’uomo. Lupi, caprioli e aquile sono solo degli esempi, che sarebbe un vero crimine detenere in casa.
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La legislazione sulla detenzione di animali selvatici/esotici è regolata dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (il cui acronimo è CITES), in vigore dal 1973 e recepita dagli Stati membri Ue a seguito dei regolamenti CE 338/97 e 865/2006. Se si trasgredisce si rischia una sanzione dai 15mila ai 150mila euro, con arresto da sei mesi a due anni. In caso di recidiva la detenzione va da uno a tre anni, e la sanzione dai 30mila ai 300mila euro. In caso di legame con attività imprenditoriali si rischia anche la sospensione della licenza dai 6 mesi ai 2 anni.
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