Quali sono gli animali notturni più noti e più curiosi: l’elenco delle specie che dormono di giorno con le loro abitudini.
Sono davvero tanti gli animali notturni, l’elenco delle specie che dormono di giorno e vegliano di notte include animali come il gatto e la zanzara e diverse specie selvatiche quali il leopardo, il ghiro, il pipistrello. Nel corso dell’evoluzione, queste specie hanno imparato ad approfittare dell’oscurità per aumentare le chance di sopravvivenza.
A loro piace l’oscurità: parliamo degli animali notturni. L’elenco di tutte le specie che dormono di giorno è lungo: alcuni di questi animali li conosciamo bene, come il nostro gatto e la molesta zanzara. Altri sono elusivi, includono il guardingo leopardo, il pipistrello, che è uno dei simboli della notte per eccellenza, il ghiro, la volpe, il riccio, il gufo.
L’adattamento evolutivo al buio gli ha permesso di cavarsela meglio nella spietata lotta per la sopravvivenza. Vediamo da vicino chi sono i protagonisti della notte.
Animali notturni: perché vivono al buio?
Come mai esistono gli animali notturni? La risposta è semplice: perché vivere di notte gli fornisce dei vantaggi. Non esiste luogo della Terra, a parte il cuore dell’Antartide, che non sia popolato da specie viventi superiori. In alcuni di questi le abitudini notturne sono obbligatorie: pensiamo al deserto.
Le temperature diurne risultano proibitive anche per i suoi abitanti, pur adattati al caldo estremo. Oppure pensiamo alla caccia dei carnivori: in questo caso, agire di notte aumenta le possibilità di sorprendere le proprie prede, e magari di evitare la competizione con altri predatori più grossi. In questo articolo vi parleremo di alcuni di loro:
- Gatto
- Leopardo
- Gufo
- Pipistrello
- Volpe
- Ghiro
- Riccio
- Opossum
- Rospo
- Tasso
- Lemure
- Zanzara
- Porcospino
- Civetta
Un ultima annotazione: gli animali notturni si proteggono meglio da certi predatori diurni, dato che nelle ore di luce alloggiano in nascondigli ben protetti. I loro sensi si rivelano adattati al loro stile di vita: in primis la vista – vedi il gatto – ma anche olfatto e udito.
Gatto
Il nostro amato micio preferisce la notte al giorno, rappresentante degli animali notturni in giardino. Se lo vediamo sprizzare energia anche nelle ore diurne è perché si adatta al nostro ritmo di vita. In fondo, siamo noi che gli riempiamo la ciotola.
In natura però il gatto selvatico ha abitudini orientate all’attività notturna. Durante le ore di luce rimane solitamente nascosto, sovente in tane abbandonate da altri animali. Questo spiega perché sia così difficile avvistarlo.
Leopardo
Il leopardo è uno degli animali notturni per eccellenza. In parte per il caldo della savana, ma in realtà le sue abitudini riguardano anche quelli che vivono sugli altopiani asiatici. Il suo stile di caccia solitario è molto più efficace, infatti, quando le sue prede dormono.
Il leopardo le sorprende avvicinandosi sottovento dopo aver individuato l’esemplare più indifeso, solitamente un cucciolo o un animale ferito. I suoi attacchi sono fulminei, è uno degli animali più agili in assoluto. La resistenza invece non è il suo forte, quindi di giorno, quando il rischio di essere avvistato è maggiore, i suoi attacchi sono spesso destinati al fallimento.
Gufo
Sdoganato da Harry Potter e dal suo famiglio bianco, il gufo è il più inquietante degli animali notturni a causa dei suoni che emette. È fra le specie che dormono di giorno, ben protetto dai suoi predatori nel suo nido. Nei mesi invernali diventa sociale, formando una “tribù” tutta appollaiata su uno stesso albero.
Appena cala il buio il gufo si mette in volo, silenziosissimo. La disposizione del suo piumaggio infatti fa sì che non si avverta il tipico frullio di ali tipico di altri uccelli. in tal modo, sorprendere le sue prede è di gran lunga più facile.
Chi sono gli sventurati? Topi, scoiattoli, insetti, rettili, persino pipistrelli. I grandi occhi fissi, ovviamente, sono perfettamente adattati alla visione notturna. Altrettanto efficiente è il suo udito. Una particolare specie, il gufo reale, è annoverato tra gli animali di montagna.
Pipistrello
Recentemente è stata scoperta una specie di pipistrelli con abitudini diurne, ma è un’eccezione. Questo piccolo mammifero, completamente cieco, è l’esempio per antonomasia di animale notturno.
La mancanza della vista è compensata da un efficientissimo radar naturale ad ultrasuoni che gli permette di individuare le prede in movimento e gli ostacoli. Molte specie vivono in comunità unite da forti vincoli di solidarietà. Quando un esemplare non riesce a cacciare, emette un particolare verso ed ecco che un altro pipistrello più fortunato gli cede parte del proprio pasto.
Questa strategia è un autentico salvavita: dato il loro altissimo metabolismo -ricordiamo che sono mammiferi – i pipistrelli non possono permettersi lunghi digiuni.
Volpe
Ancora fra gli animali notturni della classe dei mammiferi, ecco la volpe. La furbona per antonomasia onora i pollai delle sue attenzioni soprattutto nelle ore dell’oscurità. Caccia in solitario e galline a parte si avventa volentieri anche su topi, lepri, uccelli, scarafaggi e altri insetti, rifiuti dei cassonetti.
Ben prima dei guru dell’economia ha imparato i vantaggi della flessibilità, quindi non è comunque impossibile vederla di giorno, né disdegna di arricchire la sua dieta, vorace com’è, di altri piatti per lei atipici se li trova disponibili.
Ghiro
L’elenco di tutte le specie che dormono di giorno include anche il dormiglione dei detti popolari: il ghiro. In verità il ghiro non è affatto pigro. Di notte, quando riprende la sua attività, fa scorpacciate sontuose di ghiande, frutti di bosco, castagne, noci e piccoli insetti.
Poi appena arriva il freddo autunnale se ne va in letargo. Bisogna capirlo: vive ad alte quote, fra i 600 e i 1.500 metri di altitudine, e con quel freddo chi non preferisce ripararsi al calduccio?
Riccio
Il piccolo e grazioso riccio vive nei boschi ma lo incontriamo di rado. La ragione si deve al fatto che è un animale notturno, che nell’oscurità si dedica alla caccia di insetti, il suo piatto forte. In questo è aiutato da un olfatto estremamente sviluppato, che gli consente di individuare le sue minuscole prede persino sottoterra.
Ottimo anche l’udito, mentre la vista è mediocre. In presenza di nemici si chiude… a riccio, trasformandosi in una massa di aculei estremamente minacciosi.
Opossum
L’opossum è un piccolo e simpatico marsupiale incluso nell’elenco degli animali notturni. Ha dentini affilati, una folta pelliccia perlopiù grigia e caccia piccoli animali, frutti e insetti.
L’espansione dei centri urbani ha fatto sì che oggi sia frequente vederlo rovistare nei cassonetti dell’immondizia, nelle periferie cittadine. Gli occhi sono ben sviluppati, con una grossa pupilla nera perfetta per la visione notturna.
Rospo
Brutto ma utilissimo, il rospo predilige la bella stagione e la notte. La sua natura di anfibio gli rende indispensabile vivere vicino all’acqua o comunque in zone molto umide. Dicevamo della sua utilità: si deve alla sua dieta, dove troviamo molti insetti dannosi per l’agricoltura. La cattura delle prede avviene grazie alla lingua estensibile e dotata di forte viscosità. A qualcuno farà piacere sapere che si nutre anche di piccole bisce.
Tasso
Il tasso è un animale notturno della famiglia dei Mustelidi. A differenza degli altri rappresentanti della famiglia, quali martore e faine, piuttosto aggressive, il tasso ha un’indole pacifica. Diventa feroce soltanto per autodifesa, come del resto la gran parte degli animali.
Di giorno dorme, ben protetto nella tana che condivide con i suoi simili. Questo mustelide infatti è sociale ed è in grado di costruire ripari sotterranei dalla struttura complessa. In una singola tana infatti si trovano diversi “appartamenti”, uno per famigliola.
Le abitudini alimentari sono tipiche di un onnivoro, comprendendo ad esempio lombrichi, vermi e ghiande così come avanzi di animali morti.
Lemure
Il lemure è un piccolo primate del Madagascar. A differenza della maggior parte delle scimmie è un animale diurno/notturno. Dimostra, insomma, la tipica adattabilità che accomuna i primati, uomo incluso. La dieta è onnivora, basata in particolare su frutta e insetti.
È un animale arboricolo, agilissimo nel saltare da un ramo all’altro, che di giorno di solito preferisce riposare. La vita in comunità ne ha affinato le doti sociali, piuttosto sviluppate. Oggi purtroppo alcune specie di lemure del Madagascar sono estinte, e le rimanenti sono considerate a rischio.
Zanzara
Proprio così, fra gli animali notturni c’è anche lei, la piccola nemica causa di notti insonni e sgradevoli ronzii. Le zanzare rientrano certamente nell’elenco degli animali notturni che dormono di giorno, ma non tutte: la zanzara tigre ad esempio ha abitudini diurne.
Tutte le specie amano il caldo, difatti popola le notti della bella stagione con i suoi ronzii e le sue attività vampiresche. Come ci trova al buio? Tramite le emissioni di anidride carbonica durante l’espirazione.
Porcospino
Noto anche col nome di istrice, il porcospino è un roditore notturno per certi versi simile al riccio, sebbene i suoi lunghi aculei facciamo molta più paura. Questi vengono usati da questi roditori per difendersi dagli attacchi dei predatori e infatti sono pronti a emergere dal pelo in caso di pericolo.
Animali onnivori, i porcospini si nutrono di foglie, bacche, frutti, rettili, piccoli uccelli e mammiferi. Non è raro vederli avvicinarsi alle abitazioni, in cerca di cibo magari di animali domestici come gatti o cani, in particolare nei centri rurali. Oltre che in Italia, si trova in Maghreb e Africa Subsahariana: soprattutto d’estate, cerca rifugio nei pressi di corsi d’acqua.
Civetta
Anche se il suo aspetto può sembrare tranquillo, anche la civetta viene annoverata tra gli uccelli rapaci: questo animale notturno vive in gran parte del globo terrestre, dall’Europa all’Asia. Nel nostro Paese, è tra i rapaci più diffusi: questo uccello, infatti, si trova praticamente in tutta Italia, tranne che sulle Alpi.
Molto vigile anche nel resto della giornata, la civetta è nella storia e nella tradizione l’animale notturno per eccellenza, riconosciuto come tale da tutti gli etologi. Caratteristico è il suo verso, che spesso ci tiene “compagnia” per intere nottate e grazie alla sua popolarità ha acquisito molta importanza anche nella cultura di massa.
Nei secoli, infatti, da tante culture è stato considerato un uccello che porta sfortuna, ma nella cultura di massa con il termine civetta si indica anche una donna vanitosa, così come si intende un’autovettura senza insegne particolari, ma che viene utilizzata dalle forze dell’ordine.