Bellissima la scoperta che è stata fatta sugli animali e sulle loro relazioni sociali. Secondo una ricerca coordinata da Daniel T. Blumstein, professore e cattedra di ecologia e biologia evolutiva alla UCLA. L’uomo è leader nel campo di applicazione statistiche di reti sociali per gli animali, e insieme ai colleghi ha studiato quattro gruppi di marmotte dal ventre giallo per ben 6 anni nelle Montagne Rocciose del Colorado. Ogni gruppo preso in considerazione comprendeva 15-30 marmotte. Vediamo insieme i risultati di questa straordinaria ricerca.
Per studiare il comportamento sociale degli animali, i biologi applicato lo stesso tipo di statistiche di rete sociale che Google e Facebook utilizzano per studiare il comportamento umano. I dati evidenziano che “La capacità di tollerare le aggressioni è trasmessa di generazione in generazione, non c’è variazione genetica nella capacità di tollerare un’aggressione“. Anche i “litigi” in famiglia sono molto frequenti, ma gli animali dimostrano di essere molto uniti nel branco di appartenenza biologica. Secondo Blumstein, queste interazioni aggressive sono estendibili tranquillamente a qualsiasi genere di animale, non solo alle marmotte.
Ha proseguito lo scienziato: “Abbiamo scoperto che avere molte interazioni amichevoli porta benessere fisico alle marmotte. E le porta a riprodursi di più. Ma sorprendentemente, abbiamo scoperto che marmotte coinvolte in una rete di interazioni ostili hanno dimostrato livelli di forma fisica più elevati. Nel corso di una vita, una marmotta che è molto sociale avrà più figli di un meno sociale. Ma verrà spesso esclusa o infastidita dalle altre“. Insomma, non solo l’uomo, anche gli animali possono avere i loro problemi sociali!
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