Durante una passeggiata in uno dei tanti parchi italiani può capitare di incontrare uno dei tanti animali selvatici. Ma a questi non bisogna mai dargli da mangiare
L’Italia, tra le sue bellezze, ha tantissimi parchi da visitare. Un modo bellissimo per riscoprire la natura e incontrare moltissimi animali. Un’occasione per insegnare ai propri figli il rispetto per il verde che ci circonda ma anche per fargli vedere daini, cerbiatti, orsi e altri esemplari nel loro ambiente naturale. Ma durante questi incontri è bene ricordarsi di mantenere un certo rigore e rispettare certe regole.
La più importante è riguarda la loro alimentazione. Infatti, per quanto potrebbe essere bello fotografare un daino che mangia dalla mano del proprio bambino, questa azione è assolutamente sconsigliata e vietata. Certo non è facile resistere a quegli occhioni e all’idea di fargli del bene nutrendolo. Ma ecco i motivi per cui c’è questo divieto.
Esistono due motivi per cui nutrire un’animale selvatico è vietato. Ed entrambi riguardano la salute: nostra e degli stessi animali. Infatti per quanto fargli assaggiare un pezzo di pane sia un’azione innocua, la realtà è ben diversa. Bisogna infatti sempre tenere a mente che questi hanno abitudini nutrizionali diverse rispetto a quelle degli animali domestici. E non solo perché ogni specie ha le sue esigenze.
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Infatti, in pochi sanno, che nel mondo animale esistono intolleranze e alimenti tossici e velenosi. I cervi, ad esempio, sono intolleranti alla farina di mais. Per non parlare poi del rischio che il cibo, avvolto in sacchetti di plastica, possa sfuggire di mano e finire nel loro stomaco, causando un’ingestione mortale. Da non sottovalutare poi il rischio che l’animale non saprebbe più procurarsi il cibo da solo se tutti lo nutrissero. Infatti gli animali selvatici, al contrario di quelli domestici, non sono abituati ad avere il cibo pronto. E se si dovessero abituare causerebbe una catena di esigenze deleterie.
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Non bisogna poi sottovalutare il rischio per gli essere umani. Gli animali selvatici, infatti, potrebbero essere involontariamente vettori di malattie. Senza dimenticare che è impossibile conoscere quale potrebbe essere la reazione dell’animale che, per quanto possa sembrare docile e innocuo, potrebbe interpretare il gesto di nutrirlo come una minaccia provocando, come risposta, la sua aggressività.
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