Lola era una simpatica elefantina che popolava insieme alla sua mamma Panang lo zoo di Monaco: Lola, dopo appena tre mesi di vita, però, ha qualcosa che non va. Se ne accorgono i guardiani del parco, che la vedono deperire e vivere a fatica. Le viene diagnosticata una malformazione cardiaca, deve essere operata, ma purtroppo la situazione precipita e Lola muore. Sembra solo una storia triste, come ce ne sono tante, invece questa storia di Lola, della sua mamma Panang va oltre, e coinvolge tutti gli elefanti dello zoo.
La mamma di Lola, infatti, non sembra rendersi conto che Lola sia morta, quanto che sia dispersa: non si dà pace e la cerca ovunque, senza riuscire mai a trovarla. È a questo punto che intervengono i guardiani dello zoo che, mossi da un sentimento di compassione, decidono di restituire alla madre il corpo di Lola, affinché possa rendersi conto che Lola non è fuggita e non è andata altrove, o almeno non lo ha fatto per sua volontà. Gli elefanti, animali assai intelligenti, sanno perfino maturare la consapevolezza della morte, e quindi i guardiani pensano e sperano che Panang possa farsene una ragione, e tornare a vivere.
La madre di Lola è così costretta a fare i conti con la morte della sua cucciola, ma per fortuna non è sola. Gli elefanti, infatti, sono animali assai empatici e sensibili, capaci di fare squadra molto più di quanto si potrebbe immaginare. E così improvvisano per Lola quello che noi umani potremmo chiamare un rito funebre: ogni elefante, infatti, si avvicina a turno al corpicino di Lola toccandolo con la proboscide, prima di lasciare il turno al prossimo componente del gruppo. Una volta terminato il proprio saluto, però, gli elefanti non si sono semplicemente ritirati, ma si sono avvicinati alla mamma Panang.
Gesti che hanno sorpreso e commosso tutto lo zoo, una storia straziante che ci svela l’intelligenza, la sensibilità e la perspicacia di questi bellissimi animali, così grandi anche nei sentimenti e nelle emozioni.
Qualcosa comunque si sapeva già sulle capacità di coinvolgimento emotivo degli elefanti, soprattutto di quelli africani che da sempre mettono in atto comportamenti di vicinanza nei confronti del cadavere, mentre le madri dimostrano visibili segni di dolore e di struggimento. Questo la dice lunga su un animale che spesso conosciamo perché visto allo zoo ma che invece andrebbe conosciuto e scoperto di più, dalla necessità di difesa dal bracconaggio -Leonardo DiCaprio è stato il testimonial della campagna- fino alle esigenze di vita comune, come quando gli elefanti hanno avuto bisogno di soccorso per essere salvati dal fango.
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