L’analisi dei fondi oceanici, di quello che si trova al di sotto di essi, può darci delle notizie sia sul passato della terra che sul prevedibile futuro
Gli scienziati di geologi studiano il passato non soltanto per una curiosità rispetto a cosa c’era prima, ma anche per capire come funzionino i cicli naturali della terra, e prevedere e arginare che problematiche catastrofiche si manifestino nuovamente. Ed allora scavare sempre più a fondo, sempre più a fondo, serve a capire cosa esiste sotto la superficie. Nello specifico lo studio in questione ha analizzato sin dal 2017 gli strati sottostanti il mare dell’Antartide.
Al di sotto di coltri di ghiaccio, e di acque molto fredde, ci sono degli strati della Terra che dopo essere stati analizzati, sono stati trovati risalenti ad epoche geologiche molto lontane. Il territorio dell’Antartide è focus di numerose ricerche. È opposto all’Artide ed è il circolo continente circostante il Polo Sud. Di conseguenza è posto nell’emisfero australe della terra e quasi completamente compreso entro il circolo polare antartico. Buona parte dell’Antartide è coperta dal ghiaccio, sia su superficie terrestre che su fiumi e mari.
Le scoperte dell’Antartide, frane e tsunami
Nell’area geologica di milioni di anni fa, i cambiamenti climatici repentini hanno causato numerose frane e tsunami di portata incredibile. Le tracce del passato mostrano che i cambiamenti climatici di oggi potrebbero far replicare determinati fenomeni. La ricerca nell’Antartide è effettuata da oltre 50 anni, è particolarmente concentrata sullo studio del substrato oceanico. Come riporta l’ANSA, essa fa supporre che gli attuali cambiamenti climatici potrebbero portare al ripetersi della storia geologica della Terra. Con la conseguenza di tsunami che si potrebbero estendere nell’oceano meridionale fino a raggiungere le coste del Sud America, della Nuova Zelanda, e del Sud est asiatico.
Cosa dice la ricerca
Gli strati di sedimenti poco compatti trovati centinaia di metri sotto il fondo marino, hanno mostrato la presenza di alghe fossilizzate in un periodo storico in cui in Antartide la temperatura doveva essere più calda di 3 gradi rispetto ad oggi. Questi strati, posti più in profondità di altri maggiormente compatti, fanno supporre che al di sopra di fossili biologici, fossero crollati detriti in conseguenza a frane e terremoti di ingente portata. La storia si può ripetere anche con l’attuale cambiamento climatico? Gli scienziati stanno indagando proprio in questo senso. Il loro ruolo è quello di comprendere il passato per mettere in guardia rispetto a rischi futuri che potrebbero compromettere l’esistenza stessa della natura umana.