L’APE, ovvero l’attestato di prestazione energetica, è una certificazione necessaria se si vuole vendere o acquistare una casa. Qual è il suo valore reale
Nel processo di transizione energetica ed ecologica, uno dei punti sui quali il Recovery Fund, e di conseguenza il PNRR, puntano molto, è l’efficientamento energetico degli edifici. l’Italia purtroppo sotto questo punto di vista si trova in uno stato piuttosto arretrato. A quanto pare, una percentuale bassissima del parco edilizio nazionale è efficientata da un punto di vista termico ed energetico. Per il momento l’indicatore principale della qualità energetica di una casa è l’APE, acronimo di attestato di prestazione energetica. Probabilmente la maggior parte dei cittadini non conosce neanche il livello energetico della propria casa. Da ciò ne deriva che non ci sono i presupposti per un’azione individuale che possa poi trasformarsi in collettiva.
L’attestato di prestazione energetica deve essere reso decisamente più dinamico. Quello che lamentano numerosi esperti del settore, è che l’APE così come è impostato ora, non è altro che un mero certificato amministrativo, al pari delle etichette sulle classi energetiche degli elettrodomestici. Mentre invece dovrebbe dare molte più informazioni circa la stima reale e potenziale di un appartamento da un punto di vista energetico. In questo modo probabilmente i proprietari di un appartamento potrebbero rendersi conto degli effettivi consumi, del potenziale di miglioramento, e delle strategie e gli investimenti necessari per portarli a termine. L’APE è un certificato che usando l’acronimo internazionale si chiama EPC, ovvero Energy Performance Certificate.
Dunque dall’Unione Europea ed anche da diversi esperti del settore, arrivano le proposte per trasformare l’APE in un documento dinamico, che convinca il proprietario degli appartamenti ad effettuare delle ristrutturazioni profonde. Innanzitutto un pannello informativo dovrà contenere il consumo reale dell’edificio e non quello stimato. Alcune valutazioni potrebbero dare informazioni utili sulle evoluzioni nel tempo in base anche al comfort e alla prestazione dei materiali utilizzati durante la costruzione. Fondamentale sarà la valutazione dello spreco energetico, che potrebbe convincere una volta per tutte gli italiani a coibentare le proprie case evitando in questo modo scarti di temperatura fra interno e esterno, che vanificherebbero qualunque altra azione di miglioramento energetico. E per finire, gli eventuali incentivi cui si potrebbe accedere effettuando dei lavori di miglioramento.
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