Una scoperta incredibile! Sono state ritrovate delle api mummificate risalenti al periodo dei faraoni, ora si studia per capire come siano morte.
Le api, esseri vitali per la biodiversità del nostro pianeta, svolgono un ruolo di importanza cruciale nella salute dell’ecosistema terrestre. Queste contribuiscono alla diversità genetica delle piante, permettendo la sopravvivenza delle piante in un mondo in cui le condizioni ambientali stanno cambiando rapidamente. La loro attività di impollinazione, inoltre, aiuta a mantenere e ripristinare gli ecosistemi naturali, contribuendo alla riproduzione delle piante selvatiche e alla conservazione della biodiversità.
Molte piante selvatiche, animali e persino uccelli dipendono dall’impollinazione delle api per la loro sopravvivenza. La loro presenza è quindi fondamentale per l’impollinazione di numerose piante, comprese molte delle coltivazioni che costituiscono la base dell’alimentazione umana. Non dimentichiamo poi che le api producono il miele, un prodotto amato in tutto il mondo e dai mille benefici. La loro attività è stata riconosciuta come vitale sin dai tempi più antichi, tanto che oggi sono state rinvenute delle api mummificate.
Il loro ruolo, come è ben chiaro, va ben oltre la produzione di dolcissimi nettari, in quanto sono anche indicatori sensibili delle condizioni ambientali e dei cambiamenti climatici. La loro salute riflette la salute dell’ecosistema in cui vivono, tanto che il recente aumento delle malattie delle api e delle perdite di colonie può essere un segnale di allarme per gli scienziati e gli ambientalisti riguardo a problemi ambientali più ampi e gravi.
Per questo motivo negli ultimi anni sono nate iniziative volte a tutelare queste fragili ed importanti creature. Anche gli studiosi si sono messi all’opera per capire meglio la loro evoluzione nel tempo e come questa possa aiutare ad affrontare questi mutamenti. La notizia recente del ritrovamento di api fossilizzate del periodo dei faraoni è un evento straordinario che ci offre una preziosa finestra sul passato. Queste api sono state scoperte nella costa sud-occidentale del Portogallo, dove sono rimaste conservate nei loro bozzoli per quasi 3.000 anni.
Gli scienziati, durante uno studio sull’evoluzione dell’ecosistema costiero atlantico del Portogallo, hanno trovato bozzoli fossilizzati a forma di bulbo all’interno di alcune rocce. Questi bozzoli contenevano giovani api adulte del genere Eucera, che si sviluppano sottoterra e depositano il polline come alimento per la loro prole. I bozzoli avevano sigillato ermeticamente i corpi delle api, impedendo l’accesso all’ossigeno e ai batteri, consentendo loro di rimanere intatte per millenni. La causa della morte di queste api rimane ancora un mistero, ma si ritiene che sia dovuta ad un evento catastrofico come ad esempio un repentino cambiamento climatico, un gelo improvviso o un’inondazione. Da questi fossili, i ricercatori hanno anche dedotto che le api stavano nutrendosi di polline di una pianta della famiglia delle Brassicaceae poco prima della loro scomparsa. Questo suggerisce che le api non stavano soffrendo per la poca presenza di cibo o siccità, ma piuttosto a causa di un evento meteorologico improvviso.
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