Un puledro è rimasto orfano a 12 giorni. Triste ed abbattuto, è stato confortato da un cane che lo ha aiutato ad uscire dal difficile momento
È accaduto in Alabama, ma sarebbe potuto accadere ovunque. Un puledro ed un cane, come la gabbianella ed il gatto. Soecie diverse che si prendono cura l’una dell’altra, nel tentativo di farle sopravvivere. La storia di Tye e Zip potrebbe essere facilmente la trama di un film lacrimoso della Disney. Ed invece è una storia accaduta sul serio, che ha commosso non solo i padroni del cane e del puledro, ma anche tutto il web.
Non è facile che specie diverse si incontrino e si prendano cura l’una dell’altra. Con gli animali domestici ovviamente accade più facilmente ma non è detto. E questo a noi esseri umani ci fa ancora più tenerezza, perché sembra che assumano delle sensibilità antropiche. In realtà ci sono semplicemente dei comportamenti che sfuggono alle regole della natura, senza cercare somiglianze con l’essere umano.
Il puledro ed il cane: la commovente storia
Tye era un puledro di appena 12 giorni quando ha perso la madre, Sandy, un cavallo di 22 anni, di proprietà di S & K Quarter Horses di Karla Swindle in Alabama. Tye è rimasto solo. Negli animali anche molto piccoli il dolore della separazione può essere molto forte, al punto da portarli a deperire. I segni sono chiari. Mancanza di appetito, isolamento, e momenti in cui si sdraiano per molto tempo in completa inattività. Ed il puledro Tye mostrava proprio questi segni. Fino a che non è intervenuto Zip, il cane pastore tedesco di Karla, che ogni volta che il puledro si sdriava in solitudine gli andava vicino a fargli le coccole.
La vicenda di Tye e Zip
Le storie degli animali sono tantissime sul web. Lo scopo è di commuovere ed attingere ai buoni sentimenti. Peccato che gli animali compiano detemrinati gesti non per esibizionismo ma per spontaneità. Dopo l’intervento di Zip piano piano Tye ha iniziato a mutare umore. L’amicizia con il cane gli ha donato nuovamente la voglia di vivere e lo ha guarito dalla malinconia. Almeno così racconta il web.