Un’aquila reale era stata recentemente ferita. Dopo le cure era stata liberata, ma nei giorni scorsi è arrivata la triste notizia
I primi di febbraio un uomo ha scoperto che ogni mattina mancava una gallina dal pollaio. Così ha deciso di mettersi in agguato per scoprire il responsabile. Quando ha trova l’intruso, invece di ucciderlo, lo rinchiude all’interno della recinzione per proteggerlo. Il reo? Un’aquila reale ferita. Questa situazione, che solitamente terminerebbe in modo tragico, non va così. L’uomo ha infatti dimostrato rispetto per la natura e, in particolare, per l’aquila reale che, nonostante sia un grande predatore, si è trovata costretta a cercare cibo in un pollaio.
E venti giorni dopo, al Rifugio Matildico, è giunta una richiesta di soccorso per un animale che si è rivelato essere un esemplare di aquila reale. Grazie agli accertamenti effettuati dal veterinario, è stato possibile ricostruire la sua storia. Si tratta di un maschio riproduttore di oltre 10 anni e fa parte di una delle 7-8 coppie di aquila reale che popolano i cieli dell’Appennino tra Parma e Reggio. Una radiografia ha mostrato la presenza di tre pallini di piombo conficcati in diverse parti del corpo. Uno nell’ala, uno intracranico tra i bulbi oculari e uno sotto l’occhio destro.
È probabile che i pallini siano stati sparati dal basso verso l’alto da un po’ di tempo e l’aquila si è salvata, ma il piombo le ha causato un’intossicazione che ha danneggiato il fegato. Le ferite si sono rimarginate, ma il maestoso cacciatore è diventato un ladro di polli a causa del suo progressivo deperimento. Ora, la sua situazione è affidata ai Carabinieri forestali di Reggio Emilia. Questi, una volta assicuratosi il buono stato dell’animale, hanno lasciato libera.
L’aquila reale, che era stata liberata dopo le cure ricevute per le ferite causate dai pallini di un bracconiere, è morta. Gli esperti hanno ipotizzato che la morte sia stata causata da uno scontro con un maschio rivale. Il segnale Gps della sua posizione riportava sempre allo stesso punto fino a quando la batteria si è scaricata.
Nonostante la spedizione per rintracciare l’animale, nessuno l’ha più vista in volo. Tuttavia, è stato individuato un nuovo maschio adulto che ha formato una coppia con un’altra femmina, offrendo così una speranza per la sopravvivenza della specie nella zona del monte Cusna.
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