Arco (Trentino), corsa in ospedale in elicottero per un climber di 31 anni: è caduto vittima del morso di una vipera
Uscire di casa per fare sport, beneficiando dei vantaggi che il contatto con la natura apporta non solo a livello fisico, ma soprattutto mentale, e cadere improvvisamente vittima del morso di una vipera: è esattamente ciò che è accaduto ad un climber di 31 anni nella giornata di sabato 6 maggio. A chiamare tempestivamente i soccorsi è stato proprio il suo compagno di cordata.
I due, che stavano affrontando insieme la parete della Cresta del Pezol ad Arco, nella Valle del Sarca (Trento), sono stati sorpresi da uno dei serpenti più velenosi al mondo. Proprio mentre stava arrampicandosi lungo il primo tiro della Cresta del Pezol, il 31enne originario di Bolzano si è sentito mordere alla mano. A fronte della pericolosità dell’animale – di cui è ben noto il potenziale dannoso del veleno -, il compagno di cordata della vittima non ha esitato a dare l’allarme e si è subito messo in contatto con la Centrale Unica di Trentino Emergenza.
Ci troviamo ad Arco (Trento), nella Valle del Sarca, lungo la celeberrima Cresta del Pezol, una parete che si presta particolarmente ad uno degli sport più affascinanti da praticare in montagna: l’arrampicata. Nella mattinata di sabato 6 maggio, nello specifico, un uomo viene morso alla mano da una vipera proprio mentre era impegnato a risalire il primo tiro.
Gli effetti indesiderati che il morso di questo serpente potrebbe scatenare sono ben noti. A seconda della tipologia di morso e della quantità di veleno che viene iniettata in corpo da questo pericolosissimo animale, la conseguenza peggiore che si possa riscontrare è quella di veder stroncata la vita. Proprio per questo motivo, il compagno di arrampicata del 31enne di Bolzano ha immediatamente provveduto ad allertare i soccorsi.
La Centrale Unica di Trentino Emergenza, precipitatasi sul posto tramite l’elicottero, ha tempestivamente fornito assistenza alla vittima grazie al contributo di tre uomini del soccorso alpino. Per il climber, che era riuscito a scendere di 15 metri dalla parete che stava scalando, l’unica soluzione possibile è stata quella del trasporto immediato presso l’ospedale Santa Chiara di Trento.
Nonostante, a seguito del morso alla mano, fosse riuscito a tornare alla base della parete discendendo per ben 15 metri, il climber di Bolzano è stato subito trasportato in elicottero presso l’ospedale Santa Chiara per ulteriori accertamenti. Attimi di dilagante paura, dunque, quelli sperimentati dal 31enne e dal suo compagno di cordata, la cui chiamata ai soccorritori si è rivelata essere provvidenziale. In merito alle condizioni dell’uomo, tuttavia, non si è saputo nulla di più nel corso di questi cinque giorni già trascorsi dall’incidente.
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