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Aria condizionata in auto: facciamo chiarezza su quando e a quanto ammonta la multa

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Accendere l’aria condizionata in auto è una azione che dovremmo fare con raziocinio. Altrimenti si rischia molto con il portafogli e non solo.

Aria condizionata in auto, in alcune situazioni è assolutamente indispensabile. Ad esempio quando rientriamo nel nostro veicolo che abbiamo dovuto per forza di cose lasciare sotto al Sole cocente del mattino inoltrato o del primo pomeriggio in estate. In quel caso nulla ci può dare sollievo immediato del sistema di raffreddamento del quale è dotata la vettura della quale occupiamo il posto di guida. Dopo qualche minuto potremo cominciare a sentire il tanto desiderato refrigerio. Anche se non bisognerebbe mai dimenticare che la stessa consuma benzina.

Aria condizionata in auto quando scatta la multa e perché
Una persona che accende l’aria condizionata in automobile (Foto Canva – inran.it)

Inoltre tenere l’aria condizionata in auto potrebbe comportare degli effetti negativi per la salute, come ad esempio uno sbalzo eccessivo tra l’interno e l’esterno. Cosa che potrebbe causare per l’appunto un malanno come un raffreddore. E poi c’è dell’altro: in alcune situazioni nella quale si fa uso di aria condizionata in auto possono scattare delle sanzioni da parte delle forze dell’ordine, come regolarmente previsto dal Codice della strada. Quando potrebbe succedere questo?

Aria condizionata in auto, quando scatta la multa

Un’auto in sosta (Foto Canva – inran.it)

Anzitutto le multe non hanno un importo fisso ma variabile a seconda della situazione riscontrata. Ed arriva ad un importo massimo di 444 euro, ma soltanto in un caso. Ovvero si si viene sorpresi a restare fermi, con la macchina che ha il motore acceso, appositamente per rinfrescarsi. Invece non c’è alcun problema nel viaggiare con l’aria condizionata attivata, in quel caso dovremo solo tenere presente che il consumo di carburante aumenterà, ed anche di molto nella situazione in cui non faremo ricorso alla parsimonia.

Perciò è vietato sostare o fermarsi in qualsiasi zona per attivare appositamente il raffreddamento. Questa norma è tornata alla ribalda solamente di recente, ad aprile del 2022. Ma in realtà esiste già dal 2007 e ha conosciuto qualche aggiornamento e qualche modifica nel corso degli ultimi quindici anni. Potrebbe sembrare una cosa addirittura senza senso per alcuni, ma in realtà non è affatto così. Le multe in tal senso assolvono uno scopo assai prezioso.

Perché è un provvedimento importante e che ha senso

Diverse auto parcheggiate in strada (Foto Canva – inran.it)

Servono infatti a fare da elemento deterrente dal fare in modo che stare fermi nel proprio veicolo con l’aria condizionata accesa possa diventare una abitudine frequente. Questa cosa infatti finirebbe con l’immettere nell’atmosfera delle grosse quantità di anidride carbonica, finendo con il generare un inquinamento dalle proporzioni enormi. Con tutti gli sconvolgimenti del caso legati alle conseguenze di ciò, che rappresenta un fattore capace di aggravare il surriscaldamento globale. Riguardo all’ambiente non si scherza e ne è prova il fatto che 444 euro rappresenta il nuovo tetto massimo previsto, dai 223 precedentemente stabiliti.

Ricapitolando: se ci si ferma appositamente ai bordi della strada, lungo un marciapiede od una piazzola di sosta, e si hanno l’auto accesa ed il raffreddamento avviato, allora le forze dell’ordine che dovessero sorprenderci finiranno in maniera inevitabile con il punirci con una sanzione pecuniaria. Sanzione che, come abbiamo visto, potrebbe risultare anche alquanto importante.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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