Una nuova ricerca può aiutare nella lotta alla fitoftora, l’agente patogeno comunemente noto come “distruttrice di piante”.
Il genere Phytophthora è considerato uno dei gruppi più importanti di agenti patogeni delle piante: la “distruttrice di piante“, come è stata ribattezzata negli anni, ha da sempre causato importanti perdite sia a livello economico che a livello di danni ambientali in senso stretto.
Esistono oltre 200 specie identificate nel genere Phytophthora, ma sappiamo anche che molti di questi agenti patogeni non sono mai stati isolati dalla ricerca. Si possono peraltro rapidamente diffondere, a causa del crescente tasso di commercio globale, dei viaggi e degli scambi in e-commerce di piante, che potrebbero essere malate e che provengono magari dall’altro capo del continente.
Purtroppo, la fitoftora – nelle sue tante specie – non è l’unico agente pericoloso per le piante, basti pensare alla botrite, il fungo che angoscia tanti coltivatori, ma anche – se restiamo alla sola coltivazione di vitigni – alla malattia nota come mal d’esca. Per combattere la fitoftora, bisogna puntare a identificare in tempo una diagnosi e per fare questo esistono diverse risorse internazionali, che si possono ottenere anche online.
Potrebbe non bastare o ci si potrebbe trovare davanti a diagnosi errate: uno strumento di identificazione in più arriva ora da un gruppo di ricercatori del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti – Servizio di ispezione per la salute degli animali e delle piante (APHIS), che fa capo alla dott.ssa Z. Gloria Abad. Questi hanno sviluppato negli anni un innovativo strumento online, chiamato “IDphy“.
Tale strumento online di identificazione di questi agenti patogeni delle piante è il primo in assoluto per l’identificazione molecolare e morfologica che utilizza i dati delle colture ex-tipo. L’affidabilità e l’accuratezza di questo tool è maggiore rispetto ad altri strumenti online, in quanto non si affida solo a fotografie, sequenze o descrizioni.
Di fatto, IDphy utilizza strumenti innovativi online per ottenere un dato più affidabile e accurato della malattia presunta o reale delle piante. Nel tool studiato da Abad e co. abbiamo infatti ad esempio delle schede informative, informazioni su nuove specie, un’app mobile che è a disposizione gratuitamente per Android e iOS, un modello computerizzato. Secondo chi ha condotto la ricerca, “IDphy può aiutare i ricercatori a identificare rapidamente e con precisione le specie con cui stanno lavorando”.
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