Vi è mai capitato di aprire l’armadio e, nonostante la grande quantità di indumenti, pensare “non ho niente da mettermi”? Fate così, è più sostenibile.
Con l’avvento dei brand di fast fashion abbiamo disimparato a usare gli indumenti per lungo tempo. La tendenza, ormai, è quella di indossare i vestiti per una o due stagioni al massimo, per poi acquistare nuovi capi da mettere anche in presenza di una vasta scelta di abiti tra cui scegliere. Eppure, chi ha scelto di vivere in modo più sostenibile, nel rispetto del pianeta ma anche del lavoro manuale che sottende alla produzione dei capi di abbigliamento, sa che non è questo il comportamento più consono.
Per questo motivo abbiamo pensato di suggerirvi come rendere il vostro armadio sostenibile. Uno spoiler: dimenticate lo shopping pazzo e preparatevi a inventare nuovi abbinamenti da sfoggiare. L’arrivo della primavera, quando si fa il cambio di stagione tra capi invernali ed estivi, è il momento giusto per mettere mano al proprio guardaroba e magari imparare a piegare le magliette nel modo giusto.
Aprendo ante e cassetti ci renderemo conto della gran quantità di vestiti che possediamo, molti dei quali, magari, sono stati anche dimenticati e quindi indossati pochissime volte. Ed è proprio questo il momento di riscoprirli e magari pensare ad abbinamenti inaspettati che non avevamo mai provato prima. In alcuni casi potremmo anche ritrovare capi con dei piccoli difetti, ma niente paura, perché una sarta o un sarto potranno aiutarci a ripararli.
Una gonna o un pantalone da stringere o allargare, una cerniera da sostituire, un buco da rammendare o delle spalline anni ’80 su capi vintage da modernizzare sono pane quotidiano per chi si occupa di sartoria. In tal modo eviteremo di comprare oggetti nuovi di cui non abbiamo realmente bisogno. Inoltre, unendo capi vecchi e nuovi, potremo ottenere combinazioni d’effetto.
Fare il cambio dell’armadio in un’ottica sostenibile è una buona occasione anche per eliminare i capi che proprio non usiamo più e donarli a enti di beneficienza o destinarli al riciclo. Molti brand oggi propongono capi realizzati con fibre riciclate, in un’ottica antispreco. In alternativa, tramite applicazioni quali Vinted o Depop, si potranno vendere o scambiare con altri utenti.
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