Alcuni esemplari di verme Laonome triangularis sono stati trovati in Italia per la prima volta: l’incredibile scoperta degli esperti.
Sono stati scoperti alcuni esemplari del verme Laonome triangularis nelle vicinanze del porto commerciale di Civitavecchia. Appratenti alla famiglia dei sabellidi, questa specie è diffusa nelle acque australiane. È la prima volta che viene trovata nel Bel Paese, diversi anni fa, nello specifico nel 2009, invece sono stati scoperti nella costa turca.
Purtroppo, la presenza in Italia rappresenta una vera e propria minaccia per la biodiversità. Il motivo è semplice si tratta di una specie alloctona invasiva. Gli esemplari sono stati prelevati dagli studiosi a seguito dell’operazione di monitoraggio del progetto “SeAlien”. L’animale si trovava a 22 metri di profondità, in una zona fangosa.
Non si tratta di una sorpresa e non è neanche un caso che questi siano stati trovati nelle vicinanze del porto di Civitavecchia, in provincia di Roma, dove giungono enormi imbarcazioni che provengono da ogni parte del mondo.
Questi animali possono tranquillamente spostarsi da una parte all’altra e quando trovano una zona favorevole possono insediarsi, ed è quello che è successo per questi esemplari. Il Mar Mediterraneo registra da tempo l’invasione di specie aliene rappresentando una delle zone più colpite da questo fenomeno ed il dato è in continuo aumento.
Perché non è da sottovalutare la loro presenza? Semplice potrebbero interrompere il normale funzionamento degli ecosistemi marini e in più potrebbero modificarne gli habitat. Una scoperta che ha dell’incredibile, ora gli esemplari diventeranno oggetto di studio per gli scienziati.
Gli esemplari di Laonome Triangularis sono stati trovati un gruppo di studiosi dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Lazio, Unità Risorse Idriche di Roma. Questi, riporta la redazione di Fanpage, hanno lavorato in collaborazione con il Consiglio Nazionale Delle Ricerche del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali dell’Ateneo del Salento e del Centro nazionale per il futuro della biodiversità. Il progetto scientifico è stato finanziato dalla Regione Lazio ed è stato promosso dall’Istituto per lo Studio Degli Impatti Antropici e Sostenibilità in Ambiente marino dell’IAS CNR e finanziato dalla Regione Lazio.
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