Artico e sostanze tossiche: questo connubio ha fatto scattare l’allarme a livello globale. Emergono dati preoccupanti: ecco di cosa si tratta. Per invertire la rotta c’è una sola soluzione.
Spesso quando si pensa all’Artico si crede che sia un ambiente paradisiaco lontano dagli effetti nefasti dell‘inquinamento ambientale. Purtroppo in questa zona, infatti, si sento le pesanti conseguenze dei cambiamenti climatici. Questo è quanto emerso da uno studio pubblicato sulla rivista specializzata “Nature Communications” da cui è sono emersi numeri impressionanti in merito alla presenza di sostanze tossiche in questa area della Terra.
I dati dell’inquinamento Artico sono da brivido. Secondo le stime i siti contaminati sarebbero tra i 13mila e i 20mila. Inoltre è stato rilevato come le unità che saranno ben presto soggette al disgelo sarebbero tra le 3mila e le 5mila. Gli studiosi hanno toccato inoltre con mano come questo processo potrebbe avvenire in tempi sempre più veloci, soprattutto nelle regioni del Polo Nord.
Al quadro preoccupante si aggiunge un episodio terribile accaduto nel 2022 a Norilsk, in Russia, dove ben 17mila tonnellate di petrolio sono state soggette a una fuoriuscita a causa di un serbatoi crollato.
Secondo l’articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications” il 70% dei siti contaminati si trovano in Russia. Il resto si concentra in Canada, Alaska e Groenlandia. A tutto questo si aggiungono zone alla deriva, abbandonate e difficili da pulire. Tutto questo non fa altro che aumentare la preoccupazione a livello globale.
Oltre alla natura , nelle zone dell’Artico l’inquinamento sta mettendo a rischio anche le popolazioni locali. Infatti le acque potabili potrebbero essere inficiate dalle contaminazioni. Ma non solo. Anche l’aria potrebbe essere minata da questa situazione, complicando la vita delle popolazioni artiche.
D’altronde le correnti trasportano le sostanze contaminate nell’Articolo. In questo modo elementi derivanti sostanze tossiche, tra piombo e combustione della benzina, inficiano l’atmosfera del Polo Nord. L’unica soluzione per contenere i danni di questa situazione è smuovere le coscienza collettive, portando l’umanità a mettere in atto comportamenti nel segno della sostenibilità.
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