L’asfissia da ventilatore, in diversi Paesi del mondo, viene considerata una delle cause di morte più assurda, ma è davvero così?
Avviene ogni estate in diversi Paesi del mondo: quotidiani, telegiornali, ma anche diverse autorità locali lanciano importanti avvertimenti sulla possibilità di restare uccisi a causa del proprio ventilatore. In sostanza, se accendiamo un ventilatore in una stanza chiusa e ci addormentiamo, potrebbe giungere la morte per asfissia, perché questo elettrodomestico mangerebbe l’aria del locale chiuso. Per tale ragione, l’invito da parte anche delle autorità è quello di lasciare le porte aperte, quando si dorme con l’elettroventilatore o il condizionatore d’aria accesi.
Un invito che qualche anno fa veniva rilanciato dal Comitato per la protezione dei consumatori della Corea del Sud, che oggi si chiama semplicemente Agenzia dei consumatori ed è un ente filogovernativo, aderente alle organizzazioni internazionali a difesa dei consumatori. Ma soprattutto, questo invito ha avuto una diffusione talmente ampia che anche in Italia sono in molti a ritenere che dormire a porte chiuse con ventilatori e condizionatori accesi sia pericoloso, se non letale.
Cosa c’è di vero? Innanzitutto va chiarito che il ventilatore va utilizzato tenendo presenti alcuni rischi da non sottovalutare, e infatti viene raccomandata l’idratazione. Il rischio di disidratazione legato all’utilizzo del ventilatore è infatti reale e si consiglia di bere acqua, quando si resta a lungo esposti. Ma da qui a pensare che si possa morire per asfissia da ventilatore un bel po’ ce ne passa. Resta il fatto che in Corea del Sud e anche in altri Stati limitrofi dell’Estremo Oriente, il ventilatore viene davvero considerato un’arma letale.
Secondo un report di qualche anno fa dell’agenzia statale che si occupa appunto dei diritti dei consumatori, i corpi perdono acqua e si genera ipotermia se troppo a contatto con un ventilatore, ma non solo. Si ritiene che a diretto contatto con questo elettrodomestico, “aumento della concentrazione di saturazione di anidride carbonica e diminuzione della concentrazione di ossigeno” possano portare alla morte. Viene redatta anche la solita lista dei soggetti a rischio, dove al primo posto ci sono gli anziani.
Occorre chiarirlo in via definitiva: quella della morte per asfissia da ventilatore è solo una leggenda metropolitana, cavalcata negli anni da mass media e autorità, ma che non ha fortunatamente alcuna aderenza con la realtà. Eppure ogni estate è una leggenda metropolitana che viene sistematicamente rilanciata. Ci sarebbe addirittura un Sistema di sorveglianza degli infortuni dei consumatori, che tra il 2003 e il 2005 avrebbe appurato una ventina di casi di decesso per asfissia da ventilatore. Vengono anche dati dei semplici consigli per evitare tutto ciò, il primo è chiaramente quello di impostare sempre il timer, il secondo quello di fare arieggiare il locale in cui si pernotta.
Non solo: viene anche consigliato di non lasciare il ventilatore con le pale fisse in un punto, ma di far ruotare la testina. Questo appunto per consentire all’aria di muoversi. Ma come è possibile che si sia creata una leggenda metropolitana di questa portata, con tanto di dati di agenzie filogovernative a supportarla? Tutto nasce da un equivoco o meglio da una sorta di rilettura di quelle che sono le indicazioni sull’utilizzo dell’elettrodomestico. Infatti, è chiaro che del ventilatore non vada fatto un uso eccessivo, anche perché in molti casi questo risulta del tutto inutile.
Questo elettrodomestico, per essere il più chiari possibile, sposta l’aria e non contribuisce a rinfrescarla: insomma, la sensazione di benessere termina nel momento in cui si preme il tasto OFF. Per tale ragione, tra le indicazioni del manuale d’uso, c’è quella di evitarne l’uso notturno: ma non perché possa causare asfissia, semplicemente perché non serve a nulla, se non a farci svegliare con un principio di disidratazione, che comunque bene non fa. La leggenda metropolitana viene poi alimentata da un altro elemento: il timer che spegne automaticamente il ventilatore. A cosa servirebbe, dicono i sudcoreani, se non a evitare di addormentarsi col ventilatore acceso e morire asfissiati? Tesi, diciamolo chiaramente, che sembrano davvero molto avventate.
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