Le piante affrontano quotidianamente svariati problemi che ne mettono a dura prova l’esistenza: sbalzi di temperatura, siccità, umidità eccessiva, parassiti. Tutto ciò può indebolirle e renderle vulnerabili.
Il rimedio potrebbe celarsi nella cassetta dei medicinali, quel contenitore che ci si augura resti sempre in un angolo remoto e dimenticato dell’abitazione. Eppure, anche qualora si goda di ottima salute, dopo questo articolo si potrebbe decidere di rispolverarla: al suo interno, come fosse uno scrigno, contiene un tesoro per chi ha il pollice verde, quell’ imprescindibile “gadget” che risponde al nome di aspirina. Questo farmaco è un toccasana per le piante.
Niente magia nera né miracoli, è scienza. L’aspirina non è solo in grado di alleviare i dolori e i primi sintomi di un raffreddore, ha degli effetti benefici sulle piante. Non lenirà il loro mal di testa ma, come ha dimostrato una ricerca condotta dal Dipartimento dell’Agricoltura dell’Università del Rhode Island, ne prolungherà la longevità e le proteggerà da funghi e batteri
L’acido acetilsalicilico è il principio attivo di questo farmaco: deriva dall’acido salicilico, un carbossilico incolore cristallino che si trova nella corteccia di salice (e di molti altri alberi) e che la he proprietà organolettiche di un fitormone (ormone vegetale).
Leggi anche: Arredare con le piante: come fare sfruttando i colori
Per ciò che concerne il capitolo “posologia“, è consigliato diluire una compressa di aspirina in un litro d’acqua e spruzzare questa soluzione – ogni tre settimane – durante la primavera, o in generale, nel corso della stagione di crescita della specifica pianta da sottoporre al trattamento.
Si badi bene, usata come pesticida e/o fungicida, l’aspirina ha mostrato buoni risultati nella prevenzione, non altrettanti nella cura. Non si è di fronte al sangue di drago, ricercatissimo ma introvabile elisir che durante il Medioevo si riteneva potesse donare l’immortalità a chiunque l’avesse bevuto o vi ci fosse immerso. Permetterà a piante e fiori di vivere di più ma, non va scambiato per un fertilizzante convenzionale.
L’uso dell’aspirina sulle piante può presentare anche effetti collaterali se non si seguono poche ma fondamentali linee guida. La regola aurea è somministrare il farmaco la mattina, prima ancora che il sole vada a baciare le foglie, per non danneggiare insetti impollinatori come le api molto attivi in questa fase della giornata e per garantire alla pianta di disporre di tutto il tempo necessario per “asciugarsi” prima di sera (evitando così la formazione di antiestetiche macchie marroni simili a bruciature). Inoltre, non tutte le piante sono candidate ideali: è suggerito soprattutto per quelle appartenenti alla famiglia delle Araceae (ad esempio le calle).
Leggi anche: Cocciniglia: come curare le piante malate
Questo sistema è anche utile nella riproduzione per talea; l’acido salicilico favorisce la radicazione come si evince dall’articolo: Effects of salicylic acid on the growth of roots and shoots in soybean (“Effetti dell’acido salicilico sulla crescita dei germogli e delle radici di soia”), pubblicato nel 1998 sulla rivista Plant Physiology and Biochemistry, nel cui abstract si evince che “sono stati misurati aumenti della crescita delle radici indotti dall’uso di acido salicinico fino al 100%”.
Cosa vi è di meglio di fiorenti e rigogliose piante che popolano, rallegrano e impreziosiscono le mura domestiche della propria casa? Ogni occasione è valida per regalare un vaso o un mazzo di fiori: spesso non vi è neanche bisogno di un motivo speciale. Che si stiano donando o ricevendo fiori, ci si chiede ogni volta come mantenerli floridi. Adesso si ha la risposta.
Quante volte abbiamo mangiato i datteri a Natale? Dopo un pranzo abbondante, spesso accompagnano dolci,…
Indossi il cappello con il pon pon? In pochi sanno che potrebbe essere legato a…
E' scattato l'allarme nei confronti delle spezie più gettonate nella preparazione di dolci e piatti…