Gli asteroidi in orbita nell’atmosfera possono rappresentare un enorme pericolo per la Terra e tutti noi: vediamo come il sistema degli enti spaziali ha organizzato la difesa planetaria
L‘osservazione e il monitoraggio dello spazio che circonda il pianeta Terra è un’attività molto importante per la stessa vita terrestre. Il compito degli astronomi è quello di studiare e cercare di comprendere le dinamiche che compongono l‘universo per acquisire più dati e più informazioni possibili a supporto. Sono diversi gli aspetti che diventano oggetto di studio a cominciare dalla stessa composizione dei corpi celesti, che orbitano vicini al nostro Pianeta, sino ad arrivare a sondare porzioni di spazio profondo lontano anni luce.
Le conoscenze del cosmo sono ancora limitate e frammentarie, basate su ipotesi e teorie, ma le strumentazioni si raffinano e sono molto più potenti e precise del passato, dando modo agli studiosi e ai tecnici di approfondire in modo proficuo le tematiche interstellari che si pongono davanti. Un altro importante settore di conoscenza che lavora alacremente è quello della difesa planetaria che si occupa di monitorare gli oggetti spaziali che possano rappresentare un pericolo per la Terra. Il fatto che nel cielo fluttuino un certo numero di corpi celesti fa si che sia necessario tenerli sotto stretto controllo per evitare brutte sorprese.
La presenza di un numero rilevante di corpi celesti, che si muovono nello spazio prospicente la Terra, ha attivato negli anni un nuovo campo di studi che si occupa prevalentemente della sorveglianza di tutto quello che può essere considerato rischioso per il nostro Pianeta. Oggetto di questi studi sono proprio gli asteroidi presenti nelle aree cosmiche adiacenti alla Terra che vengono osservati, monitorati e soppesati attraverso le strumentazioni sofisticate di cui siamo dotati. Delle vere e proprie campagne di osservazione diversificate per tenere sotto costante controllo ogni porzione di cielo vicina alla Terra che possa destare una certa preoccupazione e lanciare campanelli di allarme.
Il compito che si sono dati molti enti spaziali, tra cui la Nasa non è per nulla semplice. La prima difficoltà nasce dal fatto che gli asteroidi non hanno una luce propria e quindi non sono visibili se non quando vengono illuminati dalle radiazioni solari che possono far riflettere la luce sulla superficie a favore delle lenti dei telescopi spaziali. Le strumentazioni sono state via via tarate proprio sulla rilevazione di questi importanti corpi celesti che indubbiamente possono diventare pericolosi per eventuali impatti con la superficie terrestre.
Sino ad ora è stato possibile realizzare una infografica in calce, come riportato sulla pagina dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, che evidenzia circa 32mila asteroidi considerati “near-Earth”. cioè con un’orbita vicina a quella della Terra, e quindi potenzialmente pericolosi. Per arrivare a questa interessante immagine che fotografa nel modo più accurato possibile la mappa di questi oggetti, è stato necessario effettuare un lavoro abnorme che ha visto lo svolgersi di più di 405 milioni di osservazioni interplanetarie, tra astronomi amatori e quelli professionisti, che hanno fornito il materiale necessario a questo tipo di importante lavoro di mappatura dello spazio circostante la Terra.
La Nasa, con il Minor Planet center, hub strategico per la difesa planetaria, ha potuto quindi avere a sua disposizione una mappa degli asteroidi più minacciosi, individuandone circa 10mila con un diametro rilevante, superiore ai 140 metri. Questa misurazione limite rende l’idea di quanto possa essere considerata preoccupante una possibile collisione con la Terra di uno di questi oggetti spaziali. La devastazione sarebbe paragonabile a quella prodotta da una bomba atomica, con un grado di distruzione tale da poter annientare un’intera città sul nostro Pianeta. Da queste rilevazioni si capisce dunque quanto sia importante tenere sotto costante osservazione e controllo ognuno di questi corpi celesti, seguirne le orbite e le rotte, senza mai abbassare la guardia, in difesa della sopravvivenza della vita terrestre.
La conoscenza degli oggetti si è di molto ampliata grazie allo studio di questa infografica che ha altresì evidenziato la presenza di oltre 14mila corpi celesti dello stesso diametro che ancora non abbiamo rilevato e una cinquantina di asteroidi sempre sconosciuti che potrebbero presentare un diametro di più di un chilometro. Inutile sottolineare l’impatto distruttivo che avrebbe una collisione di uno di questi massi stellari con il nostro Pianeta, e quindi diventa sempre più imprescindibile il lavoro di sorveglianza e di difesa planetaria effettuato dalla Nasa per scongiurare ogni evento di questa natura e continuare l’importantissimo monitoraggio di tutto quello che ci ruota attorno.
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