Qual è la situazione attuale in merito ad un possibile rischio asteroide. Cosa potrebbe succedere e quanto dovrebbe essere grande uno di questi sassi spaziali per potere avere delle conseguenze disastrose.
Il rischio asteroidi fa paura a molti. L’impatto della Terra con un corpo celeste vagante è impronosticabile e potrebbe avvenire da un momento all’altro. C’è però un vantaggio non da poco che è rappresentato dalle possibilità che possiamo fare con le odierne conoscenze tecnologiche e scientifiche. Oggi disponiamo di strumentazioni di monitoraggio che possiamo impiegare per potere prevenire delle eventuali traiettorie di asteroidi che potrebbero incrociarsi con quelle del nostro pianeta.
E molti enti scientifici anche privati hanno già messo a punto, almeno a livello teorico, dei piani da potere predisporre per potere intercettare questi oggetti vaganti dello spazio. Con la possibilità di cercare di deviare la stessa oppure di distruggerli. Per via del rischio asteroidi sono diverse le stime già effettuate su quello che potrebbero essere le possibili conseguenze di un impatto. Molto dipende anche dalla grandezza dell’asteroide, ma già una estensione di cinquecento metri quadri è in grado di causare dei grossi problemi.
Nel Sistema Solare c’è un numero stimato di asteroidi che è pari come minimo a mezzo miliardi di questi corpi, considerando quelli che hanno almeno quattro metri di diametro. E tutti quanti loro si muovono ad una velocità di trenta chilometri al secondo, proprio come quella della Terra che ruota attorno al Sole e che con esso e con gli altri corpi presenti nel Sistema Solare si sposta nel suo ruolo di traslazione nella Via Lattea e nell’universo.
Secondo la Nasa ogni anno avvengono in media 120 passaggi ravvicinati di asteroidi in una zona ritenuta in prossimità del nostro pianeta. Questa distanza corrisponde a 300mila chilometri, che è in media lo spazio che ci separa dalla Luna. Come detto, le dimensioni possono fare la differenza ma quasi sicuramente un impatto avrebbe conseguenze molto gravi, in caso di contatto diretto con il suolo. Va detto che nella maggior parte dei casi questi oggetti sono di piccole dimensioni e si consumano nell’attrito esercitato dall’atmosfera terrestre, dando vita al fenomeno dei meteoriti e delle stelle cadenti.
Un asteroide però, quando è molto più grande, non fa in tempo a consumarsi ed anzi è molto compatto al punto da resistere a questo fenomeno. Raggiungendo il suolo finirebbe con l’alzare una immane massa di polvere tale da coprire la luce del Sole per parecchi mesi, se è molto grande, sul chilometro di diametro. Con modifiche letali derivanti dal cambio di temperatura susseguente. Questo è proprio ciò che avvenne 65 milioni di anni fa quando un asteroide di circa 12 chilometri di grandezza si schiantò nell’attuale Arizona, negli Stati Uniti, provocando l’estinzione dei dinosauri su tutto il pianeta.
A livello statistico esiste invece una probabilità di un impatto di un asteroide di almeno un chilometro ogni mezzo milione di anni. In tal senso gli scienziati hanno già previsto il passaggio dell’asteroide 153814 (2001 WN5) nel 2028. Lo stesso ci sfiorerà ad una distanza di 248.700 km dalla Terra, che su scala cosmica rappresenta una distanza esigua. E che, come abbiamo visto, fa classificare gli asteroidi come ravvicinati.
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