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Attacco assurdo: cosa accade se venissero tutti contro di te

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Tutti sperano di non incontrarli mai, ma cosa succederebbe se la sorte non fosse dalla vostra parte? Ecco come fuggire dai calabroni assassini

Calabroni
Calabroni (ecoo.it)

Calabroni e vespe sono insetti molto affascinanti, ma allo stesso tempo, anche ortatori di gravi rischi spesso vere e propri pericoli. Una loro puntura, in molti casi, può infatti avere effetti estremante gravi sulla salute delle persone. Non è raro che portino addirittura alla morte. Si stima che, solo negli Stati Uniti d’America, le morti umane in conseguenza ad attacco animale, siano prese per il 33% dei casi, proprio da questi pericolosi insetti volanti. Evitate quindi di scherzare con il fuoco e quando ne vedete uno o, peggio, ne scovate un nido, rivolgetevi a qualche esperto. Non c’è nulla di eroico nel prendere in mano la situazione da inesperti e mettere in pericolo se stessi e le persone che si trovano intorno.

La situazione peggiora quando, come spesso sta accadendo di recente, ci si imbatte in un particolare esponente di questa famiglia. Parliamo del calabrone gigante asiatico, comunemente noto come calabrone assassino. Sono i più grandi al mondo, in volo raggiungono anche i 40 km/h e sono anche capaci di distruggere, senza troppi sforzi, intere comunità di api. Insomma, sono una vera e propria piaga. E per noi sono un rischio importante quanto lo sono per le api. Una loro puntura non sarebbe affatto piacevole da sperimentare. La situazione peggiorerebbe drasticamente, nel caso di molteplici presenze. Cosa si dovrebbe o potrebbe fare, se ci si rendesse conto di essersi avvicinati troppo al territorio di qualche nido di calabrone assassino?

Come evitare i calabroni assassini

Calabroni (ecco.it)

Questi animali nidificano molto sesso sottoterra, quindi non sarebbe difficile imbattersi in uno sciame. Inoltre, il tutto verrebbe sicuramente accompagnato da un forte ronzio. Prestate sempre particolare attenzione quindi, quando camminate in un bosco o in un parco. Purtroppo, però, non sempre tutto si può prevedere. Potrebbe infatti capitare di venire malauguratamente presi di mira. Fosse questo il caso, l’unica soluzione sarebbe quella di tentare tutto per scappare il più lontani possibile e limitare i danni. Fate bene attenzione a coprire il volto ed il collo. Stessa storia vale per tutte le parti scoperte del vostro corpo, ma bocca, naso, orecchie ed occhi in maniera particolare. Le loro punture sono talmente dolorose, da essere state spesso associate al dolore causato dai chiodi incandescenti. Ma la realtà dei fatti è ben altra. Sebbene la puntura sia un’estrema agonia, il vero rischio è un altro. Nel caso di un eventuale puntura, il vero nemico, sarebbe la neurotossina che verrebbe iniettata dal pungiglione, direttamente all’interno del vostro corpo.

La Mandaratossina è distruttiva. Una volta in circolo, si dirige direttamente sui globuli rossi, distruggendoli. È abbastanza forte da arrivare a sciogliere la pelle. Il dolore di una sola puntura può far crollare a terra. Istintivamente, se attaccati da uno sciame, verrebbe voglia di scacciarli usando le braccia, ma questo li farebbe solo infuriare di più. La prospettiva migliore è quella di nascondersi in uno specchio d’acqua. Ma loro spesso decidono di aspettare al di fuori del bacino, per completare l’opera. Tre singole punture, possono essere sufficienti ad uccidere un uomo adulto. Fino a che questi feroci insetti vi considereranno una minaccia, continueranno ad inseguirvi. Se dovessero riuscire a prevenire quindi a pungervi, la via di fuga sarebbe pressoché inesistente. Continuerebbero a pungervi anche dopo una non improbabile dipartita. Nel giro di due minuti però, il dolore provocato dalle punture, vi farebbe sicuramente svenire, allontanando quindi la realtà dalla vostra mente. Amara fine, che speriamo di evitare.

Giovanni Cardarello

Giornalista pubblicista (ODG Umbria). Laureato con Master in Comunicazione. Romano del Quadraro, ma vivo in Umbria fra Spoleto e Terni. Sposato con Ilaria, ho tre figli. Mi occupo di sport, ambiente, cucina, politica, economia, lifestyle e gossip. Scrivo sui giornali, cartacei e online, dall'età di 14 anni. Dal 2017 lo faccio per il Gruppo Editoriale della testata

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