Ci spaventa l’attacco imprevisto e imprevedibile di un gigantesco animale: negli occhi di molti, c’è sempre grande terrore, ma come stanno le cose.
Nel mondo animale, c’è qualcuno di questi che sicuramente nell’immaginario collettivo terrorizza più di altri, eppure a oggi abbiamo pochissime prove che ci siano ad esempio grossi rettili in grado di mangiare vivo un essere umano. In generale, ci potremmo trovare di fronte a situazioni che richiedono calma e sangue freddo per superarle, questo soprattutto se scegliamo di passare delle vacanze in uno dei tanti paradisi naturali sparsi per il mondo. Il rischio, insomma, è sempre dietro l’angolo e dobbiamo essere noi quelli in grado di fare sempre la scelta giusta. Ma va detto anche che molte situazioni sono caricate di eccessiva enfasi e in tanti creano inutili allarmismi.
L’attacco imprevisto di questo gigantesco animale: può accadere davvero?
Tra realtà e leggenda metropolitana, in generale quando abbiamo a che fare con rettili come serpenti velenosi o mammiferi marini di grosse dimensioni, come orche o squali, alla sola parola che viene pronunciata, ci assale un po’ il panico. Effettivamente, in molti casi è stato accertato che alcuni di questi animali non attaccherebbero se non si sentissero a loro volta attaccati. Nell’immaginario collettivo, anche grazie a una serie di film che hanno terrorizzato gli spettatori in sala, il principale rischio di un assalto “indesiderato” potrebbe arrivare dalle terribili anaconde.
Questi rettili fanno davvero paura per le loro caratteristiche e dimensioni: attenzione però, come abbiamo già ribadito in queste settimane, molte delle vicende legate ad aggressioni di anaconde che vengono documentate in Rete sono dei falsi anche abbastanza evidenti e per nulla simpatici, peraltro. Ha fatto discutere molto il tentativo di un naturalista ed esperto di fauna selvatica di farsi mangiare vivo da un’anaconda, raccontandolo in un documentario prodotto da Discovery Channel. Insomma, quando parliamo di questi grossi serpenti, ogni vicenda va presa con le pinze.
Certo è che se ci troviamo in qualche Paese del Sud America, nello specifico nella Foresta amazzonica, un po’ di paura di avvistare un’anaconda gigante esiste ed è assolutamente legittima. Questi rettili che possono superare i dieci metri di lunghezza e i 250 chili di peso affascinano e spaventano, dando appunto vita a una certa narrazione, che negli anni ha fatto sì che tante spaventose leggende si creassero su di loro.
L’attacco imprevisto di un’anaconda? Quante possibilità ci sono?
Ma oltre alle leggende vi sono diversi dettagli che sono drammaticamente reali, riguardanti ad esempio la capacità di questi rettili di ingoiare esseri anche più grandi di loro. Questo significa che teoricamente potrebbero mangiare un essere umano, ma prima di farlo comunque lo ucciderebbe prima tra le sue spire di muscoli e scaglie. In ogni caso, tranquilli: non vi è un solo episodio documentato che questo sia avvenuto. Uno dei consigli rispetto a come comportarsi di fronte all’avvistamento di un’anaconda gigante è quello di trattenere il respiro.
Vi starete chiedendo perché e il motivo è presto detto. In generale, un predatore cerca prede vive e non solo: come abbiamo detto, attacca se si sente attaccato. Non è plausibile che l’anaconda riesca a mordere un essere umano, ribadiamolo ancora. Anche la temibile anaconda gigante, infatti, descritta da racconti e film, non azzanna la sua preda, ma la stritola. Questo vuol dire che anche se riuscisse ad afferrare un essere umano, non gli darebbe il tempo di fare nulla.
In alcuni video apparsi in Rete, a tal proposito, sono descritte alcune situazioni limite, che però non sono mai state documentate. Insomma, va bene la paura, ma se proprio volete farvi un viaggio nella Foresta amazzonica, preoccupatevi di altro e non delle anaconde giganti. Sull’onda del film Lo Squalo di Steven Spielberg, infatti, tante sono le pellicole che raccontano di rettili e mammiferi pronti a tutto, ma una volta che vi siete alzati dal divano, rilassatevi: quello che avete visto non potrà mai accadervi.