È uno scenario molto raro, ma ogni anno circa 250 persone restano vittime dell’attacco di un leone, conoscere questi consigli potrebbe salvarti la vita.
Ogni anno tantissime persone scelgono di fare un viaggio insolito e alla scoperta della natura scegliendo di partire per l’Africa all’insegna dei safari. I safari attraggono molto proprio perché offrono un’esperienza unica e autentica della natura selvaggia, permettendo di osservare da vicino gli animali in libertà nel loro ambiente naturale. Sebbene raramente, spesso questo tipo di viaggio può essere potenzialmente pericoloso a causa degli animali selvatici e della loro imprevedibilità.
Tipica situazione è l’attacco di un leone, il più grande felino al mondo. Maestoso e potente, il leone può uccidere un essere umano in pochissimi istanti, grazie alla sua incredibile velocità e al suo potente morso. Sapere come comportarsi in sua presenza e capire se ci si trova effettivamente in pericolo potrebbe essere un grande vantaggio soprattutto se a breve dovremmo fare un viaggio di questo tipo.
Il leone è uno dei grandi felini più iconici e riconoscibili al mondo, grazie soprattutto alla sua imponente criniera. Questo magnifico animale ha un corpo robusto e muscoloso, vive in branchi numerosi formati anche da 30 esemplari, ed è il predatore numero uno della savana subsahariana. La sua caccia si basa sull’osservazione e la scelta della prede, basando la riuscita della caccia stessa su un unico grande elemento: la velocità. Il leone è tra gli animali più veloci al mondo, raggiungendo anche gli 80 km/h. Scappare è impossibile, ma se ci dovessimo ritrovare di fronte a questo imponente felino è importante avere una conoscenza sul suo comportamento. Non è comune, ma soprattutto se ci si trova a viaggiare in questi posti è possibile trovarsi faccia a faccia con un leone. La prima cosa da fare per capire se siamo in pericolo o meno è studiare i suoi movimenti, riconoscere il linguaggio del suo corpo e calibrare di conseguenza il nostro.
Alcuni esperti consigliano in primis di focalizzarsi sul movimento delle zampe. Se queste grattano il terreno allora ci sono poche probabilità che il leone ci consideri una preda, potremmo dire in questo caso che sia più curioso che altro. Attenzione alla coda, se questa però si muove in maniera ritmica ed agitata allora il leone si sente minacciato e potrebbe attaccarci, soprattutto se questa diventa improvvisamente rigida ed immobile: il leone ci ha puntati e l’attacco è certo. Il suo ruggito potrebbe essere un chiaro segnale che il leone si sente minacciato e sta cercando di metterci in guardia, per questo motivo è importante mantenere la calma e non emettere rumori molesti. In linea generale gli esperti consigliano di evitare di correre e dare le spalle all’animale poiché gli staremo servendo la nostra vita su un piatto di argento.
Il primo consiglio è mantenere ovviamente la calma, il leone come tutti i felini è in grado di riconoscere la paura e l’agitazione e potrebbe per questo essere ancor più interessato alla nostra persona. Il leone non attacca immediatamente, prima studia la situazione e la preda e solo dopo decide di attaccare. Questo gioca a nostro favore e potremmo agire di conseguenza. Alla certezza di un attacco, potremmo in primis girarci su un fianco, evitando il contatto visivo, ed allontanandoci lentamente agitando una giaccia od altro oggetto. Assumere una posizione goffa che ci faccia sembrare più grandi può essere d’aiuto in quanto il leone si sentirà intimorito e non riuscirà a prevedere la nostra prossima mossa. Se il leone è solo curioso ed ha un atteggiamento pacifico è meglio restare fermi sul fianco senza emettere particolari suoni e movimenti, questo porterà il leone a perdere interesse. In tutti i casi è bene proteggere le zone ad alto rischio come il collo poiché il leone sferra il suo primissimo attacco proprio al collo.
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