L’allerta alimentare può scattare per le motivazioni più varie. Questa merenda può essere molto pericolosa per alcuni soggetti in particolare
La vendita di prodotti che passano negli stabilimenti industriali è soggetta a numerose regole. Imballaggi efficienti, termini di conservazione in evidenza, e soprattutto la segnalazione degli ingredienti in etichetta. Ormai le etichette alimentari tolgono sempre più spazio alla pubblicità per aggiungere informazioni sul prodotto, utili per tutelare il consumatore. Questa recente indicazione è recepita dalla Comunità europea su pressione dell’Efsa, l’organo che si occupa di sicurezza alimentare su tutto il terrritorio UE, e che allo stesso tempo monitora le pratiche al livello nazionale. Le etichette si stanno facendo sempre più complesse.
Oltre all’obbligo degli ingredienti e della composizione nutrizionale di un prodotto aliemtare, si stanno evolvendo verso una maggior tutela degli acquirenti. In molti Paesi, ma non in Italia, è stato introdotto il Nutri – score, un’etichetta a semaforo per valorizzare visivamente il cibo sano e disincentivare l’acquisto del junk food. Sulla sua falsa riga nasce l’eco – score, un semaforo che avverte dei prodotti che sono sostenibili ambientalmente. Tuttavia, nonostante tutte le nuove accortezze ed esigenza, il dato pià importante che deve essere indicato in etichetta è la lista dettagliata degli ingredienti del prodotto alimentare. In caso contrario si mette a rischio la salute dei consumatori.
E sono appunto gli errori in etichetta ad essere il motivo di alcuni ritiri alimentari. Il Ministero della Salute conduce periodici controlli sugli alimenti in vendita nei supermercati, sia per valutare eventuali presenza di tossine ed altre sostanze nocive, che per controllare che tutti gli ingredienti di cui il prodotto è composto siano presenti in etichetta. In caso contrario si metterebbe gravemente a rischio la salute dei consumatori. Sono sempre più frequenti le allergie alimentari e le intolleranze, che nei casi più gravi possono portare anche a shock anafilattico con conseguente arresto cardiaco. Per cui, specialmente per gli allergeni principali, tra cui frutta secca, crostacei, latticini e uova, è quasi criminoso omettere uno di questi ingredienti in etichetta.
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L’unico modo che il consumatore ha di proteggersi è leggere le etichette e valutare quale prodotto scegliere, per cui non si deve lasciare spazio ad equivoci. Inoltre se lo stabilimento in cui l’alimento è confezionato non è sterile da contaminazioni con altri prodotti che potrebbero contenere allergeni, deve essere segnalato a sua volta. Ed è proprio l’assenza di un allergene importante in etichetta ad aver generato il richiamo alimentare del Ministero della salute datato il 27 luglio.
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Il prodotto attenzionato è la merenda da 95 grammi “Croissant alla crema di nocciola” del marchio Venamore. L’azienda di produzione è la Celiaco M srl. Il motivo del richiamo è la presenza di latte – allergene – non segnalata in etichetta. Tutti coloro che sono allergici al lattosio non dovrebbero assolutamente consumare il prodotto. I lotti segnalati, con tanto di termine minimo di conservazione sono: 07722 tmc 18/03/2023 – 11722 tmc 27/04/2023 – 14622 tmc 24/05/2023 – 15722 tmc 06/06/2023 – 16822 tmc 17/06/2023. Riportare il prodotto al punto vendita in cui si è acquistato.
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