Come comportarsi se si trova quest’erbaccia infestante nel giardino vicino casa, attenzione potrebbe essere un sorpresa inaspettata
I giardini che abbelliscono case e ville spesso sono il campo di crescita e sviluppo di piante ed erbe spontanee. Si possono trovare dall’alloro al cardo mariano, dalla falsa ortica alla rosa di macchia, dalla salvia dei prati al dente di leone. Queste hanno spesso fiori colorati e foglie dalle varie sfumature di verde.
Alcune di queste sono considerate molto infestanti per orti e giardini e combattute dagli appassionati del verde con ostinazione. In effetti alcune possiedono una grande capacità di riproduzione e sviluppo e si adattano facilmente a condizioni anche molto avverse (caldo intenso, poca acqua, parassiti, eccetera). Altre possono essere anche pericolose per la salute se ingerite. Tuttavia non è così per tutte.
La portulaca è una pianta spontanea considerata poco più di un’erbaccia. In realtà, si tratta di un vegetale dalle grandi proprietà benefiche per l’organismo umano. Infatti le sue foglie sono ricche di Omega 3, acidi grassi polinsaturi essenziali, molto utili per prevenire le malattie cardiovascolari, alcune malattie infiammatorie, migliorare la circolazione sanguigna e diminuire la quantità di colesterolo LDL nel sangue.
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Circa 100 grammi di foglie di portulaca della varietà oleracea contengono circa 350 mg di acidi grassi Omega 3, più di qualsiasi fonte di origine vegetale. Anche la varietà sativa si trova in giardini e prati e risulta anche adatta alla coltivazione. Inoltre questa pianta misconosciuta contiene ferro, potassio, calcio, acido folico e magnesio, oltre una alta concentrazione di vitamine A, B, C, E e di betacarotene.
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Dunque la portulaca è una pianta commestibile, conosciuta e apprezzata per le sue qualità curative e in cucina fin dall’antico Egitto e poi attraverso la cultura araba in tutto il Mediterraneo. Nella medicina tradizionale era usata per i disturbi intestinali, per le punture di insetti e contro l’acne. Può essere mangiata cruda nell’insalata o cotta in minestre e zuppe, o fritta con la pastella. Inoltre è una pianta molto sensibile ai diserbanti chimici, la sua presenza indica un basso livello di inquinanti di un terreno. Dunque decisamente non conviene strappare quest’erbaccia.
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