L’elettrolisi
In varie parti del mondo si è sperimentato un processo di produzione dell’energia messo a punto per mezzo dell’uso di una cella elettrolitica, che riesce ad agire separando l’azoto, l’acqua e l’idrogeno. Inizialmente si presentavano dei problemi, che non consentivano l’applicazione di questo sistema. In particolare le difficoltà riguardavano la sicurezza del generatore, la formazione della condensa e i materiali che si producevano come scarti del ciclo di produzione di energia.
I primi impianti che sono stati costruiti si presentavano in maniera piuttosto ingombrante. Queste difficoltà sono state superate grazie al progetto dell’imprenditore sardo, che è riuscito ad utilizzare dei filtri particolari. Si è riusciti a ricavare dell’energia adatta anche ai consumi domestici e per alimentare i motori di automobili, di camion e di barche. L’unico problema è rappresentato dalla legge italiana, che giudica illegale un procedimento di questo tipo. Questo ostacolo è stato aggirato ricorrendo all’uso dell’urina come additivo, perché, secondo le norme del nostro Paese, è ammesso l’uso di additivi.
I vantaggi per l’ambiente
L’energia che è ricavata dall’urina è pulita, perché non implica l’uso di sostanze petrolchimiche. Inoltre non vengono prodotti gas di nessun tipo. Tutto ciò, se usato su larga scala, potrebbe contribuire enormemente a ridurre l’inquinamento dell’aria e le emissioni nocive. Gli unici scarti che derivano dall’uso di un impianto di questo genere sono biodegradabili e tra l’altro abbondano di sostanze nutritive per la terra.
L’urina che si può utilizzare è sia quella umana che quella animale. Tutto ciò potrebbe veramente essere la strada principale per le smart city del futuro, intese come unità indipendenti a livello energetico e non necessariamente legate alle reti elettriche, che possiedono un impatto ambientale da non sottovalutare. L’energia prodotta in questo modo, applicata anche alle automobili, consentirebbe anche di risparmiare, perché si avrebbe a disposizione una fonte energetica alternativa a prezzi molto più bassi, senza che essi vengano influenzati dal caro carburanti.
Naturalmente bisogna apportare delle opportune modifiche ad un’auto a benzina, per poter sfruttare questo “combustibile” green. Gli impianti che verrebbero realizzati potrebbero contare su delle dimensioni minime, che non implicano nemmeno consumo di suolo. Si parla tanto di biocarburanti e da tempo si cerca di trovare una soluzione, che possa non avere conseguenze in termini di inquinamento. Che l’urina sia il prodotto da utilizzare per dire addio alla benzina e per autoprodurre energia low cost?
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