Le auto elettriche sono considerate da molti il futuro della circolazione su strada. Anche perché con le regole sempre più stringenti – ma non ancora abbastanza – sulle emissioni di Co2 uno dei primi punti che verranno toccati sono le emissioni da veicoli, sia privati che di trasporto merci. Ragion per cui ogni anno vengono stanziati fondi, sotto forma di ecoincentivi, per l’acquisto di vetture elettriche o ibride. Fondi che spesso finiscono presto e per cui vige la regola el click più veloce. Le auto elettriche sono aumentate su strada. Nei contesti urbani esistono anche molte vetture sharing, rigorosamente elettriche.
Ma i problemi delle auto elettriche non sono trascurabili. Innanzitutto chi ama “spingere” con il motore non avrà le stesse prestazione dei veicoli a carburazione. Per questo esistono in circolazione molte versioni ibride. In secondo luogo, quello più importante, la ricarica delle batterie non è semplice. In molti luoghi le stazioni di servizio per ricaricare la batteria dell’auto elettrica sono pressoché assenti. Ma si sta cercando di implementarle anche nel nostro Paese. Esiste anche un’altra soluzione, nuova e più comoda: la ricarica domestica. In cosa consiste e quanto costa?
Auto elettriche, i prezzi delle ricariche domestiche
Innanzitutto è importante sottolineare che nelle auto elettriche la durata della ricarica di una batteria dipende da 4 fattori:
- la potenza della sorgente, ossia dell’impianto da cui si attinge energia;
- la potenza del caricatore di bordo dell’auto;
- la capacità della batteria;
- l’energia effettivamente disponibile.
I modelli in circolazione sono sempre più performanti per far fronte a queste problematiche. E si possono cercare strategie idonee di ricarica. Ad esempio quella domestica. L’auto elettrica quando viene venduta è completa di kit per la ricarica, compresa la spina che può essere adattata alle prese domestiche. Ma la ricarica a casa presenta dei limiti. Innanzitutto la capacità media è di 3 KW, quindi se si ricarica un’auto elettrica con l’impianto casalingo è bene sincerarsi di non avere attaccati altri elettrodomestici. L’auto succhia tutta la capacità dell’impianto.
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Con l’impianto domestico si considera una carica di circa 6 ore. Quello delle colonnine sicuramente è più performante, ma più difficile da trovare. Inoltre anche i costi sono difficili da calcolare. Con le colonnine il prezzo è monitorato e monitorabile, dall’impianto casalingo è più difficile.
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Finisce direttamente nella bolletta della corrente elettrica. Se si riesce a mantenere l’ipianto a 3 KW i costi non dovrebbero essere molto alti. Mentre invece, se per ricaricare l’auto si è costretti ad aumentare il voltaggio a 4,5 o 6 KW, questo porterebbe, secondo le stime, un aumento di circa 200 euro una tantum, solo per l’aumento dell’impianto. A cui si devono aggiungere le bollette salate. Che con la crisi energetica non possono che aumentare.