A cura di G. Rini
Ma quali sono, nel mondo, i luoghi in cui si cerca di favorire il più possibile la diffusione delle auto elettriche, con l’impegno per la realizzazione di iniziative ad esse dedicate? L’Iea svela che le città virtuose nel pianeta sono 16: Amsterdam, Barcellona, Berlino, BrabantStadt, Goto Island-Nagasaki, Amburgo, Helsinki, la Prefettura di Kanagawa, Los Angeles, New York, North East England, Portland, l’area del Research Triangle, Rotterdam, Shanghai e Stoccolma.
In questi centri si costruiscono sempre più centri per la ricarica delle auto elettriche, si mettono a punto incentivi e sconti per l’acquisto dei veicoli elettrici, si studiano bonus sul costo delle bollette elettriche e si convertono auto delle amministrazioni locali.
Ad Amsterdam, ad esempio, l’amministrazione ha scelto di imboccare una strada ben precisa: si vogliono avere 10.000 auto elettriche in circolazione nel giro di tre anni, con l’obiettivo di arrivare ad una conversione totale entro il 2040.
Nel rapporto viene spiegato: “Con una rete elettrica moderatamente pulita, i veicoli elettrici possono raggiungere i 50 grammi di CO2 emessa per ogni chilometro percorso, un valore di gran lunga inferiore ai 100-150 emessi dagli attuali modelli di auto più efficienti e anche dei circa 90 grammi di CO2 emessi dalle ibride“.
Perché le auto elettriche non funzionano?
Le auto elettriche rappresentano una strategia efficace in vista della sostenibilità ambientale. Diverse città si sono attrezzate per supportare i servizi connessi all’uso delle automobili green, in primo luogo per la ricarica dei veicoli elettrici. Ma tutto ciò funziona davvero o si riscontrano difficoltà? Per meglio dire, è possibile usare le auto elettriche nelle città italiane, potendo contare su un servizio efficiente in tutto e per tutto? La situazione appare composta da differenti sfaccettature, anche in base alla città presa in considerazione.
Le auto elettriche a Roma offrono numerosi vantaggi: si può entrare anche nelle zone soggette ai blocchi stradali, si può parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu e si può usufruire di un’autonomia pari a 130 chilometri.
A Roma noleggiare un’auto elettrica costa 16 euro per un’intera giornata e si può contare su 56 colonnine per la ricarica. Apparentemente sembrerebbe tutto perfetto, ma non tutte le colonnine riconoscono la tessera e quindi si finisce con il restare a piedi.
A Milano le colonnine per la ricarica sono addirittura 200. Ma anche in questo caso i problemi non mancano perché in alcuni casi manca il lettore di carte di credito e quindi bisogna ricorrere ad una carta con abbonamento a tempo determinato. Già con una specifica inchiesta condotta su Ecoo, alla quale è seguita una replica da parte di A2A, avevamo dimostrato come a Milano le colonnine per le auto elettriche non funzionano.
A Milano la difficoltà consiste nel come pagare, perché mancano anche le fessure per immettere le banconote e tra l’altro non ci sono numeri di telefono per l’assistenza. Bisogna arrangiarsi telefonando al Comune o ai vigili urbani. In molti casi se le auto elettriche non convincono gli Italiani un motivo ci sarà.
A Monza è disponibile un punto di ricarica che funziona inserendo la tessera sanitaria regionale. Tutto appare piuttosto facile e veloce e non bisogna ricorrere ad abbonamenti o alla compilazione di moduli online.
A Firenze il problema viene risolto in un altro modo: ci sono 120 punti di ricarica gratuita con delle prese ricoperte da uno sportello di plastica. Per aprire lo sportello ci si deve far consegnare dal Comune un’apposita chiave.
In Emilia ci si può ricaricare senza limiti invece grazie all’utilizzo di una smart card da 25 euro al mese. In sostanza qualche esempio positivo nel nostro Paese si registra.
Le auto elettriche interessano ai nostri connazionali, ma ci devono essere le condizioni per un servizio ad hoc. Solo in questo caso ci si può dimenticare del fatto che le auto elettriche sono troppo care.
Esiste sicuramente una correlazione fra auto elettriche e smog, un rapporto inversamente proporzionale. In ogni caso occorre che in generale in Italia i servizi vengano migliorati proprio in vista della promozione e della diffusione su larga scala della mobilità elettrica.
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