Auto elettriche, i problemi che si presentano: sono o no del tutto ecologiche

Ci si interroga, in vista dello stop alla vendita del 2035 di auto a benzina e diesel, i possibili problemi delle auto ecologiche

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Auto elettrica – Adobe – Ecoo.it

L’Unione Europea ha comunicato in modo inequivocabile la sua decisione: il futuro della mobilità sarà elettrico. In data 14 febbraio, il Parlamento Europeo ha dato il suo consenso definitivo alla proibizione della vendita di nuovi veicoli a benzina e diesel a partire dal 2035, il cui obiettivo è quello di rendere più sostenibile il settore dei trasporti, responsabile del 16% delle emissioni globali di gas serra.

Tuttavia, non tutti condividono la convinzione che l’auto elettrica sia la soluzione “verde” definitiva. Alcuni sollevano il problema dello smaltimento delle batterie, mentre altri mettono in dubbio la saggezza di concentrarsi su una singola tecnologia. Tuttavia, è importante esaminare l’effettivo impatto ambientale delle auto elettriche rispetto a quelle a benzina. Qual è la differenza? L’auto elettrica ha un impatto ambientale maggiore, minore o uguale a quello di un’auto a benzina?

Auto elettriche, la verità

Ogni tecnologia presenta i suoi limiti, e così anche l’auto elettrica. In particolare, si possono individuare tre principali punti critici: il consumo di elettricità, il consumo di acqua e il riciclo delle materie prime. Tuttavia, per quanto riguarda il consumo di elettricità, sembra che in Italia si stiano facendo notevoli passi avanti. Numerosi studi dimostrano che, anche con un parco macchine di 10 milioni di veicoli, l’impatto del settore sul consumo totale sarebbe intorno al 5%, una cifra che può essere facilmente gestita. Il vero problema potrebbe essere rappresentato dai “periodi di picco”, che potrebbero essere superati attraverso la costruzione di una rete di accumulatori.

Per quanto riguarda il consumo di acqua, non sembrano esserci grandi preoccupazioni in Italia e in Europa, dove l’acqua dolce è facilmente disponibile. Ciò non vale per altri Paesi, come il Nord Africa, dove l’acqua dolce è meno accessibile.

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