Che cosa riguarda l’automobile ad acqua che è stata concepita da un nostro connazionale e perché un giorno potrebbe sul serio diffondersi tra tutti noi.
L’automobile ad acqua, un sogno di tutti, un po’ come la piantina dalla quale staccare soldi al posto delle foglie. Ed a quanto pare sembra proprio che qualcuno sia riuscito finalmente ad inventarla. Si tratta anche di un nostro connazionale, tra l’altro, l’ingegnere Lorenzo Errico, originario della Puglia e che è riuscito a mettere a punto un veicolo che è capace di funzionare per ben 5mila chilometri con appena cinque litri di acqua. Un vero prodigio, che riuscirebbe a risolvere di colpo il problema dell’inquinamento e delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Da anni l’ingegner Errico cercava di tradurre in realtà questo progetto. Ma dopo molto tempo, ed anche sfruttando delle possibilità tecnologiche che qualche decennio fa ancora non c’erano, ora l’obiettivo è stato centrato. Merito del processo di estrazione di acqua dall’idrogeno, che è anche l’elemento più diffuso nell’intero universo e che mette in atto il processo di fusione nucleare delle stelle, come il nostro Sole. Le stesse bruciano idrogeno per produrre luce e calore, oltre che altri tipi di radiazione. Ridimensioniamo un po’ pe cose e limitiamoci al pur rivoluzionario ambito dell’automobile ad acqua.
Alla base di tutto c’è il principio dell’Hydromoving Technology, la cui finalità è quella di creare Ossidrogeno direttamente sul veicolo, da un serbatoio ripieno con acqua distillata od anche piovana. Tutto ciò ha dei vantaggi enormi perché si risparmia enormemente sul carburante, che di fatti è dato dalla natura, e non comporta emissioni di anidride carbonica a differenza di quanto avviene con i combustibili fossili come la benzina ed il diesel. Monossido di carbonio, ossidi ed idrocarburi vari sono fortemente ridotti.
Un sistema simile può essere impiantato su qualsiasi motore a combustione interna attualmente esistente, anche per quanto riguarda navi ed impianti di movimento e di costruzione di tipo industriale. I primi esperimenti dell’ingegnere Errico risalgono addirittura al 1981. Stiamo parlando di diverse ere geologiche fa, per quanto riguarda sia la tecnologia allora esistente che la sensibilità in merito all’inquinamento ambientale prodotto dalla combustione dei comuni motori esistenti oggi come allora.
Nel corso del tempo questi studi sono rimasti sempre vivi e si sono evoluti fino a generare i primi risultati molto concreti in quella che è il periodo attuale, che è caratterizzato da più vaste possibilità tecniche, meccaniche e di altro tipo. Di quanto concepito ed ideato dall’ingegner Errico si era parlato a suo tempo già nel 2015. E considerando tutti i problemi che l’umanità è destinata ad avere con l’esaurirsi dei combustibili fossili (il petrolio finirà del tutto fra non molti decenni) l’idea di poter sviluppare un giorno le auto che funzionano ad acqua per la massa non appare ora così utopistica. Riguardo al petrolio non mancano le possibili alternative individuate per un uso continuo in futuro.
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