Avatar, 13 anni dopo: perchè il suo messaggio è ancora così attuale

Tredici anni fa Avatar ha portato nelle sale non solo un enorme passo avanti tecnologico ma un messaggio che torna prepotente con il secondo capitolo

avatr popoli indigeni
Avatar (youtube- ecoo.it)

Definito più volte un film rivoluzionario o, in alternativa, una sorta di riscrittura del racconto di Pocahontas, Avatar di James Cameron nonostante parli di pianeti lontani manda un messaggio chiaro al nostro mondo.

E se il primo film metteva a confronto chi è in grado di vivere in armonia con l’ambiente circostante e chi invece vede nell’ambiente una risorsa da sfruttare per il proprio tornaconto in Avatar 2 La Via dell’Acqua il messaggio si trasforma in una metafora della lotta che i popoli indigeni stanno cercando in tutti i modi di portare avanti in alcune zone del pianeta per evitare che le multinazionali distruggano ecosistemi delicatissimi.

Avatar è reale“, il grido delle popolazioni indigene

A trovare un collegamento tra il kolossal di James Cameron che torna al cinema con il suo secondo capitolo e la realtà non è qualche critico cinematografico ma gli stessi popoli che si rispecchiano nella lotta che gli abitanti di Pandora, i Na’vi, si trovano a dover combattere contro gli esseri umani invasori e devastatori.

Come riportato da Survival International queste sono le parole di un membro del Popolo Penam nel Borneo malesiano: “il popolo Penam non può vivere senza la foresta pluviale. La foresta si prende cura di noi e noi di lei. Comprendiamo le piante e gli animali perché viviamo qui da molti, molti anni dal tempo dei nostri antenati“. Non è difficile leggere in queste parole ciò che si vede sullo schermo. “il popolo Na’vi di Avatar piange perché la sua foresta viene distrutta. E lo stesso avviene con il popolo Penam“. Avatar come esperienza cinematografica può piacere o non piacere, ci si può anche solo fermare alla bellezza estetica di questo mondo che viene rappresentato come fragile, difeso da chi sente di appartenergli.

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Ma andando a guardare in profondità ci si rende conto di come contenga un messaggio molto importante: un messaggio fatto di rispetto, perché anche se nessuno di noi ha la pelle azzurra dobbiamo entrare nell’ordine di idee che per questo pianeta che abitiamo stiamo impersonando nello stesso tempo il popolo Na’vi e gli umani invasori pronti solo alla devastazione. Un doppio ruolo che non porterà a niente di buono.

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